Perché tutti parlano di Anastasio e sparlano del rap?

Decido di scoprire meglio il nome che in questi ultimi giorni è sulla bocca di tutti, Anastasio, così apro Google e cerco Anastasio e la prima notizia che mi appare è questa di Oggi.it…

 

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E qui torniamo al solito discorso che chi scrive di rap dovrebbe almeno imparare a usare la parola rap e non buttarla a caso per fare notizia. Ok, dopo aver letto questo, ho deciso di andare su Youtube e guardarmi un paio di video di Anastasio. Mi concentro su La fine del mondo e non posso non notare quanto il ragazzo sia spinto da X Factor stesso, lungi da me dal dire che il suo non sia un bel pezzo, ma credo sia fin troppo sopravvalutato. I casi sono due: o gli altri concorrenti fanno schifo, o è già stato tutto stabilito a tavolino, Anastasio ha già un contratto pronto e X Factor gli fa da vetrina, se no tutto questo entusiasmo è difficile da spiegare.

 

Il singolo di per sé è intenso, carico di forza, emotività ed è ben scritto e interpretato, ma NON È RAP. Smettiamola di attribuire la parola rap a tutto quello che ha parti parlate, Anastasio non è rap, quindi chiamarlo rapper è un insulto al rap. 

Passo a guardare il video di Generale, remake del famoso pezzo di De Gregori. L’interpretazione è stata buona, meno profonda di quella di De Gregori, complice sicuramente la giovane età di Anastasio e il fatto che è un brano non suo, ma se vogliamo dire che Anastasio sia un rapper, allora anche De Gregori lo è.

 

Non ho trovato in Anastasio niente che mi abbia fatto dire WOW, eppure La fine del mondo è al primo posto della classifica Fimi dei singoli più ascoltati questa settimana. Un esordio con il botto per uno che non è ancora uscito dal talent e infatti qualcosa non torna. Tutto questo clamore nei suoi confronti sembra davvero artefatto e studiato a tavolino, come se ci fossero già accordi pregressi dietro, ma staremo a vedere, l’importante è che sia chiaro che Anastasio non è un rapper, è un bravo cantante, ma non un rapper, quindi impariamo ad usare il termine rap con cognizione di causa.

1 Commento

  • Francesco
    2 Dicembre 2018

    Sono perfettamente d’accordo. Quello non è rap, è solo del parlato con rime. Il rap ha ben altro, una metrica da rispettare.
    E sinceramente lo trovo ben al di sotto della Dos Santos. Secondo me hai ragione: vincerà lui ma non sarà quello che continueremo a sentire (vedi anno scorso)

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