Perché Travis Scott può volare?

Prendi un ragazzino qualunque di una cittadina americana qualunque. Prendi Jack e Houston. E prendi anche un parco di divertimenti, Astroworld. È da lì che inizia la storia di Jacques Berman Webster II, meglio conosciuto come Travis Scott raccontata nell’ormai iconico documentario Look Mum I Can Fly disponibile su Netflix. 

 

Astroworld non è solo l’ultimo progetto di Travis Scott, è il sogno di un ragazzino di diventare una star della musica e di riportare il suo amatissimo parco di divertimenti nella sua città. Un sogno troppo grande? No, se sai volare.

E a quanto pare Travis Scott sa volare e anche in alto. Look Mum I Can Fly non è il solito documentario dove vengono intervistate varie persone che elogiano le gesta dell’artista di turno, è un susseguirsi di immagini, video di vita vera, dall’infanzia di Travis Scott alla sua ascesa e consacrazione nell’olimpo dei grandi della musica. Al contempo però non è un racconto puramente celebrativo, ma entra nel vivo della persona e non solo dell’artista.

Travis Scott che vola letteralmente sul palco, che coinvolge il pubblico come nessuno riesce a fare, che chiama i ragazzi sul palco, li invita a fare stage diving esattamente come lui, che in ogni frame di ogni suo concerto dimostra quanto dal vivo diventi un tutt’uno con il suo pubblico. E poi c’è il Travis Scott marito e padre che gioca con la piccola Stormi, esattamente come suo padre giocava con lui. Il Travis Scott che fonda un’etichetta perché “se hai successo e non aiuti altri artisti ad averlo, a cosa ti serve il tuo successo?” E ancora il Travis Scott che cura in modo maniacale ogni aspetto dei suoi show e il Travis Scott che rimane profondamente deluso quando viene assegnato il Grammy a Cardi B e non a lui. Emerge il lato umano, non solo quello da superstar, che arriva canta e se ne va a bordo della sua macchina lussuosa, perché non puoi essere una superstar se non cadi almeno una volta e se non curi in modo maniacale tutto quello che ti circonda. Si può cadere, tutti cadono, anche Travis Scott, ma ci si rialza e si ricomincia a volare.

 

E tutto finisce esattamente dov’è iniziato: sul palco di Houston durante una data dell’ASTROWORLD tour, dove il sindaco della città gli dà le chiavi della stessa promettendo a lui e a tutti i fan di far ricostruire il parco.

È lì che Travis Scott vola e realizza il sogno di Jacques Berman Webster II.

Perché Travis Scott può volare? Perché è l’esempio vivente che con impegno e dedizione si possono realizzare tutti i sogni. Qualche esempio? Un sold-out al Madison Square Garden, un’esibizione durante il Super Bowl 2019 e la ricostruzione del tanto amato parco di divertimenti Astroworld.

 

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