Oltre a condividere le foto dei bauli, come si può aiutare i lavoratori del mondo della musica? La proposta di Fedez
Come si può aiutare concretamente tutte quelle persone che lavorano nel mondo della musica dal vivo? Le stesse persone che nei giorni scorsi hanno manifestato silenziosamente con i loro bauli aperti in Piazza Duomo a Milano? Lo sappiamo tutti che questi lavoratori sono stati duramente colpiti dalla crisi che ha travolto il mondo dello spettacolo e sono persone che si ritrovano senza stipendio da mesi. Ci sono state diverse iniziative in questi mesi per dar loro una mano, come il concerto all’Arena di Verona, la possibilità di fare donazioni tramite i profili Spotify degli artisti che hanno aderito all’iniziativa (molto pochi), ma gli artisti possono fare qualcosa in più oltre a condividere nei loro profili social la foto dei bauli?
Ad oggi non ho visto artisti tirarsi su le maniche e proporre qualcosa di concreto, magari organizzare una raccolta fondi, o trovare un’idea. E in seguito alla manifestazione dei “bauli” e alle tante condivisioni da parte di molti colleghi, Fedez torna a proporre un’iniziativa di cui ci aveva già parlato. A giugno, infatti, Fedez aveva proposto ai colleghi di donare una piccola quota garantita che gli viene data dalle agenzie di booking e metterla in un fondo a sostegno dei tanti lavoratori del settore musica. La sua idea non è stata minimamente cagata, né dai colleghi né dalle agenzie di booking e dagli addetti ai lavori. Forse è meglio condividere gli hashtag #SENZAMUSICA #IOLAVOROCONLAMUSICA e la foto dei bauli?
Ora Fedez torna sull’argomento e ci riprova. Tramite una serie di Instagram stories propone ai colleghi di rinunciare a una parte dei soldi che hanno percepito per i loro tour e alle agenzie di booking di fare lo stesso e di usare questi soldi per aiutare nel concreto i lavoratori del settore della musica.
Questa volta verrà ascoltato?
Ovviamente Fedez ci tiene a far sapere che metterà a disposizione dei lavoratori della musica il 100% del suo minimo garantito e che non vuole essere portavoce di questa iniziativa, ma la sua è solo un’idea che spera venga accolta dai colleghi.
Ora io mi chiedo, e penso principalmente alla scena rap: tutti quelli che condividono collane, orologi, soldi per fare i fighi e poi si uniscono idealmente alla crisi che ha colpito i lavoratori del loro settore, perché non fanno nulla nel concreto?
Per carità, magari qualcuno ha fatto qualcosa senza dirlo, ma sarebbe bello per una volta vedere una scena unita non solo con gli hashtag.