Neima Ezza è stato denunciato per aver creato assembramento
Neima Ezza, dopo aver radunato, insieme a Baby Gang, 300 ragazzi in Via Micene a Milano sabato (10 aprile) e aver creato uno scontro con le forze dell’ordine intervenute, è stato denunciato.
La notizia arriva da Repubblica che riporta che Neima Ezza è stato denunciato per essersi reso promotore, in luogo pubblico, di un raduno di centinaia di persone senza averne dato preventivamente avviso al Questore, come previsto dall’articolo 18 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza.
Sarebbe infatti stato lui a radunare i suoi fan sul posto per girare il video di Casa, che uscirà venerdì (16 aprile).
Intanto di Neima Ezza stanno parlando tutti, persino il Tg1, e come recita il detto bene o male purché se ne parli. Io credo che la denuncia sia più che meritata e soprattutto mi chiedo dove fossero i manager e la major di Neima Ezza e Baby Gang e perché non siano stati chiesti i dovuti permessi per le riprese del video.
Baby Gang commenta la vicenda via Instagram stories, dove ci fa sapere che lui stava solo facendo musica, che non è un esempio da seguire e che scappare è diverso da sparire.
Mi permetto di consigliare a Baby Gang l’acquisto di un libro di grammatica italiana e di dirgli che dire alla folla “se arrivano gli sbirri nessuno scappa raga” equivale non solo a dare l’esempio, ma anche a imporsi come leader di un gregge di capre.
Perché organizzare assembramenti, fregandosene delle norme in vigore, di una pandemia mondiale e di centinaia di persone che muoiono ogni giorno solo in Italia, non è drill, non è trap, è solo stupidità infinita. E dire “c’è chi fa i festini” non è una scusa, ma un’enorme cazzata.
Personalmente sono stanca di vedere certi personaggi che vengono chiamati rapper e associati a un genere musicale e a una categoria che non gli appartiene minimamente. E non vale dire “e ma in America…” perché non siamo in America, non siamo tra gang, non ci sono né bloods né crips, solo imbecilli.