Ma puoi fare ore di coda per entrare da Starbucks?

Dopo anni di attesa e rumors finalmente Starbucks ha aperto anche a Milano. Migliaia di persone accorse anche dell’hinterland si sono messe in coda per ore nel weekend per bere un caffè del noto brand americano.

300 metri di fila e due ore di attesa per un caffè, un selfie e un’Instagram stories. Praticamente, si faceva prima a volare a Londra o Parigi e evitare tutto quello sbatti per un caffè poi… Ma vuoi mettere poter dire agli amici “io ci sono già stato“? È impagabile. Eppure il caffè si paga eccome, e anche profumatamente. 1,30 euro per un espresso, 4,20 per un cappuccino, no non sono i prezzi di Cova o Sant’ Ambroeus, ma di Starbucks.

In realtà, il posto è veramente figo, leggendo qua e là su siti e giornali ho appreso che la sede milanese propone, infatti, la Premium Reserve Experience con caffè Arabica con torrefazione locale proveniente da ben 30 paesi, mentre la parte food è a cura di Princi, con pane artigianale, dolci e menù per la colazione. Salendo la scalinata che porta al mezzanino c’è l’Arriviamo Bar, ispirato proprio alla tradizione italiana dell’aperitivo, con cocktail classici e creazioni artigianali a base di caffè. Insomma, un’esperienza figa che diventerà una componente della quotidianità di molti milanesi, ma era necessario fare ore di coda per entrare il giorno dell’apertura? Io personalmente non l’avrei mai fatto, ma del resto non faccio neanche la coda nei negozi il primo giorno dei saldi, ma viva l’Italia!

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Intanto Milano si prepara a un’altra grande apertura, quella del primo store europeo dell’NBA. La National Basketball Association ha infatti deciso di aprire sotto la Madonnina il proprio store ufficiale. Il negozio, che sarà il primo in tutta Europa e il terzo nel mondo, sarà molto simile a quello sulla 5th Avenue di New York: grande ingresso a vetro e tre piani interamente dedicati a pantaloncini, canotte e gadget ufficiali.

Proprio il weekend scorso in Piazza Duomo a Milano si è svolto un grande evento proprio per presentare la prossima apertura dell’NBA store. La piazza è diventata un campo da basket e ci sono state anche diverse performance canore di alcuni esponenti della scena rap.

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