La cattiveria dei commenti nei confronti di Mahmood che nell’incendio della Torre del Moro ha perso la casa
Milano, 29 agosto, un incendio devasta le case della Torre del Moro in Via Antonini. A documentare la scena è Morgan, tramite una diretta su Instagram, dal palazzo di fronte.
Il palazzo è completamente distrutto, le varie famiglie hanno perso tutto, casa, beni personali e molti anche gli animali domestici. Ad aver perso tutto è anche Mahmood, che viveva proprio nella Torre del Moro e si trovava in casa con due amici quando è scoppiato l’incendio.
Per fortuna non ci sono stati né feriti nè morti, ma ora l’intera notizia ruota intorno alla presenza di Mahmood, che sui social, Twitter in testa, ha ricevuto messaggi di affetto ma anche tanto hating.
Oltre all’ironia, black humor, c’è anche chi coglie l’occasione per brindare: “ma allora stappo una magnum, amici – twitta un utente, condividendo la notizia che ad aver perso casa è anche il vincitore di Sanremo 2019 – Stasera non dormo, bevo alla tua Mahmood“.
“In periferia fa molto caldo” si legge e ancora e “brucia il grattacielo dove abitava Mahmood. Ora è meglio non chiedergli come va, come va come va“.
La “colpa”, oltre che dei soliti cretini leoni da testiera, è anche di chi usa il nome di Mahmood per parlare dell’incendio. Mi riferisco ai titoloni di La Repubblica e compagnia bella, perché non fa altro che trasformare la tragedia di tante famiglie che hanno perso tutto in un mero gossip da 4 soldi. Ma in fondo anche questo è il giornalismo italiano.