Investire su se stessi e non esagerare. La lezione delle ragazze di Wall Street

«Va bene, abbiamo sbagliato, ma la vita alla fine è anche questo, no? C’è qualcuno che balla, e qualcuno che gli tira i soldi».

 

Nelle storie c’è sempre la morale. Anche in un film dove fare la spogliarellista sembra normale e drogare i clienti un’idea vincente per prosciugare le loro carte di credito senza concedersi troppo. Ci sono cose per cui si è disposti a pagare e qualcuno che te le dà.
E il limite su quanto vale il tuo lavoro, e fin dove puoi arrivare, non è sempre chiarissimo. Soprattutto quando il lavoro non è proprio di quelli regolari.

 

Le Ragazze di Wall Street avevano qualcosa da offrire. Se stesse. Se non si fossero fatte ingolosire dall’idea di allargare il giro, sarebbero andate avanti ancora a lungo a spennare i manager, perché tanto loro volevano quello: buttare soldi e notti in sesso, alcol e droga.

 

Ma a un certo punto le ragazze hanno sbagliato mossa, hanno preso delle aiutanti incapaci e soprattutto hanno truffato un innocente. Lui è stato licenziato, è andato alla polizia e le ragazze sono state arrestate.
Jennifer Lopez, che nel film interpreta Ramona, la regina delle stripper sulla quale piovono dollari, è monumentale. Così bella, elegante e curata che ti fa venire voglia di fare la spogliarellista.
Ramona prende sotto la sua ala (che nel film è una mega pelliccia indossata sopra un mini bikini) una ragazza asiatica alle prime armi. E insieme creano l’impero che le fa guadagnare più degli uomini che derubano.

 

Ci vuole un po’ per trovare il giusto mix di droghe che mandi in coma le vittime per averle fuori gioco tutta notte (tranne quando devono firmare la ricevuta della carta di credito). Ma quando trovano la misura, l’azienda decolla. Fino al tracollo finale.

 

Nonostante la casa a Manhattan, le auto di lusso (comprate con banconote da un dollaro), i gioielli, le pellicce, le borse firmate e gli occhiali, la voglia di fare la spogliarellista passa subito.
Perché la realtà è molto meno romantica, come ha raccontato Samantha Barbash, l’originale, che si è lamentata per non essere stata coinvolta nelle riprese.

 

Le vere spogliarelliste alle quali si ispira il film, però, non avevano scelta. Erano povere, con famiglie da mantenere, senza esperienza per trovare lavoro, con affitti da pagare. Non avevano scusanti, certo, ma non avevano neanche alternative.

 

Un po’ la stessa storia che raccontano i rapper sulla loro vita prima di sfondare. Spacciare, per molti di loro, era solo un modo di trovare i soldi che non avevano. Solo che poi hanno cambiato testa e così hanno cambiato vita. Perché i soldi facili hanno un problema. Facilmente vengono e facilmente vanno e il tempo, dietro le sbarre di una cella, non passa mai come sa bene Massimo Pericolo
L’esempio da seguire, quindi, è quello di investire su stessi, quello sì, come ha fatto Jennifer Lopez.

 

Il film è ispirato a un articolo uscito sul New York Times. La Lopez, che si era innamorata della storia, ha deciso di produrlo e ha recitato gratis. Tanto le sta tornando tutto indietro, perché intanto per vedere lei, al cinema, c’è la fila di persone pronte a pagare.

 

PS. Gli occhiali indossati da JLo nel film Le ragazze di wall Street sono di Quay Australia e costano solo 40-50 euro. La brutta notizia è che l’ultimo paio l’ho comprato io (ma fanno il back in stock).

 

Anna Savini

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