Il rap game è un sistema marcio
Non è mai tutto oro quello che luccica e ho passato un anno a dirlo, ma ovviamente le cose non sono cambiate. C’è sempre la supremazia di alcuni che con giochetti vari riescono ad affossare gli altri, perché in questo gioco del rap non conta essere bravi ma leccare i culi giusti. Ecco che allora un Esse Magazine può fare il bello e il cattivo tempo a discapito di tutti: artisti, pubblico e colleghi perché è spinto dalle persone giuste. Ma Rebel Mag non è cosi e non vuole esserlo. Io ho rifiutato di intervistare alcuni artisti perché interviste via mail non ne faccio, ho detto no ad altri perché “dovevano verificare il mio sito”, ma cosa devi verificare che mi conosci da anni? Allora non sei tu che devi verificare, sono io che non ho piacere di intervistare gli artisti che rappresenti. Non mi interessa essere condivisa, non faccio articoli per essere condivisa, tanto sono i management che dicono agli artisti quali articoli condividere e quali no.
E guarda caso gli artisti che oggi non possono condividere i miei articoli sono gli stessi che sono spinti o fanno interviste con Esse. Ecco perché è un sistema marcio dall’interno. Hanno provato a chiudere la bocca agli Arcade Boyz, a boicottare le loro live e fanno lo stesso con Rebel perché non sta zitta. Ma infatti non starò mai zitta, continuerò a denunciare tutto e tutte le ingiustizie della mafia del rap game, non ho bisogno di una condivisione per andare avanti.