Il disco di ottobre 2021 è Flop di Salmo
Salmo è stato furbo, con l’ironia che lo contraddistingue, ha intitolato il disco flop, sicuro del fatto che non avrebbe mai floppato.
E invece il pubblico si divide. Per molti Flop è un bel disco, per altrettanti è un flop.
La verità, che poi verità non è, sta nel mezzo.
Flop non è un brutto disco, è sicuramente adatto ad essere suonato live, anzi, proprio live troverà la sua dimensione ideale, perché Salmo con tutte le sue contraddizioni è e resta un animale da palcoscenico.
Molte delle tracce di Flop sono perfette dal vivo, peccato solo che non si sappia quando potranno riprendere i concerti. Per il resto l’impressione è che Salmo, che inizialmente non voleva pubblicare musica nuova a causa della pandemia perché sarebbe stato come “sparare sott’acqua”, abbia pubblicato Flop solo per i live.
Flop segue un po’ la scia di Playlist, ovvero canzoni messe una dietro l’altra senza un filo conduttore preciso, manca infatti quel concept che abbiamo tanto apprezzato nella discografia di Salmo fino a Hellvisback. L’attesa per il suo nuovo disco era alta, le aspettative ripagate a metà.
Basti pensare che il singolo del disco più apprezzato è stato Kumite, un brano che cade inesorabilmente nel pop. Per il resto ci sono tracce interessanti e incisive, come Antipatico, Mi Sento Bene, Criminale, La Chiave, Hellvisback 2, YHWH, Fuori di Testa e Flop, mentre altre sono proprio da skippare. Marla e L’Angelo Caduto sono tra le peggiori del progetto, ma anche Ghigliottina non è all’altezza dei suoi protagonisti, con un Noyz Narcos incredibilmente sotto tono.
Salmo in Flop ha peccato nel voler accontentare un po’ tutti. Da una parte il pubblico più vasto che lo ha apprezzato e probabilmente conosciuto con Playlist e dall’altra il pubblico più fedele che lo segue da sempre e alla fine ha fatto un disco buono, ma che non porterà, come i due dischi precedenti, tutti a dire “questo è l’anno di Salmo”. E lui a rispondere “è sempre l’anno di Salmo”.
Il 2021 non è stato l’anno di Salmo.