I rapper sono i nuovi filosofi. Non ci credete? Ok, trovate le differenze.

Seneca: “L’animo devi mutare non il cielo”.
Fabri Fibra: “Ho provato ad andare lontano per guardare il mondo con occhi diversi, ché possiamo scappare da tutto, sì, tranne che da noi stessi”.
SferaEbbasta: “La gente aspetta miracoli, ma non funziona così”.

 

Platone: “Ognuno è responsabile del proprio destino” (ma anche “Aiutati che il ciel t’aiuta” – Manzoni, Esopo, Sant’Ignazio e altri).
Mahmood: “Nessuno cercherà nel tuo cuor”.

 

Stephen Hawkin: “Guardate le stelle, non guardatevi i piedi”.

 

Marracash: “Ma sai che volare fa paura uguale in businnes class”.

 

Socrate: “Il lusso è una ricchezza artificiale”.

 

Sfera: “Di brutti pensieri riempivo la stanza, ora con gli sforzi di una vita intera giro i locali mentre gli altri parlano di Sfera”.

 

Seneca: “La fortuna non esiste: esiste il momento in cui il talento incontra l’occasione”.

 

Emis Killa: “Ogni cosa c’ha il suo tempo, chi ha pazienza ne uscirà vado avanti e non ci penso. Questo inverno passerà”.

 

Bibbia: “Tutto ha il suo momento, e ogni evento ha il suo tempo sotto il cielo. C’è un tempo per nascere e un tempo per morire, un tempo per piantare e un tempo per sradicare quel che si è piantato”.

 

Achille Lauro: “Mi sto gettando dentro al fuoco, dimmi amore no, finiranno anche le fiamme ma il dolore no e non puoi uccidere l’amore, ma l’amore può”.

 

William Shakespeare: Opere intere

 

Sono solo quattro canzoni (Calipso, Businnes Class, Tran Tran, Parole di Ghiaccio, C’est la vie) dei miliardi di brani, non solo di questi artisti, che si potrebbero usare per continuare il parallelismo con i Grandi Classici.
L’unica vera differenza, musica a parte, è che i rapper non sono considerati come un esempio da seguire. Gli altri sì, gli altri hanno fatto la storia. Si può gridare all’eresia o si può ragionare. Intanto bisogna ascoltare, se no è come parlare dei Classici senza avere studiato. E comunque non si può dire che i rapper parlino solo di droga, alcol e donne sedotte sotto a un tavolo. Perché non è sempre così. E poi perché spesso, anche a discapito di quello che cantano, sono più leali di chi si presenta facendo finta di avere una reputazione immacolata. Almeno loro, se sbagliano, lo dicono. Non fingono di essere migliori di quello che sono, ma si impegnano per diventarlo davvero. Per questo i ragazzi li considerano un modello perché li aiutano a superare le crisi. Sottovalutare i rapper vuol dire sottovalutare anche i giovani che credono in loro e li spingono al primo posto delle classifiche.
I testimonial devono essere alla moda, ma i problemi degli esseri umani (con la propria anima, con gli altri, con l’odio, con l’amore, con il sistema, con la politica, con il male, con il bene, con i soldi) sono sempre gli stessi.
E i rapper fanno scattare un doppio meccanismo di identificazione. La prima volta nel sentirsi tagliati fuori dal sistema (quando non avevano ancora sfondato). La seconda nella speranza di poter svoltare come hanno fatto loro. Quindi è chiaro che Sfera sarebbe stato una (immensa) ricchezza per la Rai, e di sicuro farebbe guadagnare migliaia di abbonamenti a Sky. Ma in realtà lui vale ancora di più. Sfera sarebbe il testimonial perfetto per un prodotto universalmente amato come i Kinder. Forse la Ferrero non ci ha ancora pensato. Non c’è problema, tanto Sfe adesso è a dieta, c’è tutto il tempo per farlo diventare KinderRap perchè ha il cuore puro, tanto e quanto i testimonial che l’hanno preceduto, senza contare che sta benissimo nella foto sulla confezione. Quel che si può fare da subito, comunque, è prendere le frasi dei suoi testi e quelle dei suoi colleghi per i cartigli dei Baci Perugina.
Basta convincersi. I rapper sono i nuovi filosofi, solo che nessuno gira più con la toga e i calzari.

 

–  Anna Savini

1 Commento

  • Manuel Spoladore
    20 Maggio 2019

    Abbiamo marracash che è king del rap e abbiamo sfera ebbasta che è kinderRap ahahahhaha
    Ci puoi fare un dissing con sta cosa ,un ottima punchline ahhahaha ,

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