I Maneskin sono la dimostrazione che si può conquistare gli Stati Uniti senza pagare neanche un featuring
Il sogno americano, la voglia di conquistare prima l’Italia e poi portare la propria musica negli USA, l’essere riconosciuti anche lì come star affermate al pari dei big mondiali. Un sogno che molti rapper italiani hanno provato a realizzare, anche se spesso con scarsi risultati. Sfera Ebbasta ha fatto un disco carico di featuring internazionali, da J Balvin, a Steve Aoki, a Future e Offset. Ci hanno spacciato Famoso come il disco che avrebbe consacrato Sfera negli USA, perché lui lì è conosciuto e rispettato da tutti, ma non sono serviti neanche gli accordi tra le major italiane e statunitensi a portare il nome di Sfera nell’Olimpo dei big statunitensi. “Il primo rapper italiano a pubblicare il disco in Italia, America Latina e Stati Uniti” dicevano. Wow che figata… Sì ma poi, eccezion fatta per J Balvin e Steve Aoki, che effettivamente conoscono Sfera, gli altri sono tutti featuring pagati profumatamente sperando di vivere quel sogno americano, che per ora non sta vivendo Sfera, ma i Maneskin.
Pazzesco, no? Immagina un rapper che spende migliaia di dollari per pagare Offset, Future, Quavo e compagnia bella e non se lo caga nessuno, poi arrivano i Maneskin e i Rolling Stones li invitano ad aprire il loro concerto e vengono pure invitati nello show di punta della televisione statunitense, un bel colpaccio!
Come hanno fatto resta un mistero. Ok, hanno vinto il Festival di Sanremo, ma chi se lo caga il Festival (con tutto rispetto), poi hanno vinto l’Eurovision e da quel momento sono esplosi, prima in Europa e poi negli USA.
Sicuramente ci sono stati accordi tra etichette, sicuramente il loro non è il vero rock, ma una versione “commerciale”, sicuramente c’è dietro un grande lavoro di marketing, ma al di là di riuscire a piazzarli qua e là con concerti ed ospitate, la gente li adora.
Il pubblico, da Londra a New York, impazzisce davvero per loro. E sì, anche guardando il video di Mammamia, si vede come sia pieno di cliché sul rock e sull’ambiguità sessuale, ma dal vivo sanno tenere il palco in modo perfetto, e ancora una volta, piacciono.
Tra l’altro hanno avuto anche un percorso simile a quello dei Beatles. I Maneskin sono sbarcati negli Stati Uniti e sono entrati nelle case di milioni di americani grazie al passaggio in uno talk show notturno, The Tonight Show Starring Jimmy Fallon, dove hanno eseguito Beggin e Mammamia. La stessa cosa che hanno fatto i Beatles nel 1964, quando hanno partecipato all’Ed Sullivan Show. I Maneskin sono esplosi con la cover di Beggin, i Beatles con quella di Twist and Shout.
Ora i Maneskin hanno due eventi importanti in programma negli USA. Il primo novembre si esibiranno al Roxy Theatre a West Hollywood a Los Angeles, il sei apriranno il concerto dei Rolling Stones all’Allegiant Stadium di Las Vegas.
Mica male, per una band che non fa vero rock ed è piena di cliché, come dice qualcuno.
Che poi è vero, magari è anche vero che sono diventati un prodotto di marketing confezionato a tavolino, ma intanto nessun rapper italiano, nonostante i feat. con artisti USA pagati profumatamente, è mai arrivato ad aprire il concerto di Young Thug o chi per esso, e poi non ci dicono niente i Sex Pistol? Non sono forse loro la truffa più bella della storia della musica?
Ai Maneskin almeno va riconosciuto il merito di saper suonare e cantare e di essere arrivati dove in molti hanno provato, ma nessuno finora è riuscito.