“Sembra una sparatoria” Bufera di polemiche sugli effetti speciali usati durante il concerto di Eminem
Era il 23 maggio del 2000 quando The Marshall Mathers LP di Eminem piombó nei negozi come una bomba e polverizzó il record di velocità nelle vendite appena stabilito da Britney Spears con il suo secondo album Oops! I did it again. Dopo la prima settimana, solo negli Stati Uniti lo avevano in un milione e 760mila persone e in meno di un anno ha ricevuto ben otto dischi di platino. La produzione, come nel disco precedente, era di Dre, di Eminem e dei fratelli Bass che erano al fianco del rapper di Detroit fin dall’inizio.
Tre i singoli estratti, il primo, The Real Slim Shady, sollevò un polverone per i riferimenti ai rapporti orali di Cristina Aguilera e i violenti attacchi ad altre celebrity. A questo seguì The Way I Am, un’amara riflessione di Em sul modo in cui la notorietà gli avesse cambiato la vita e sulle pressioni commerciali che il nuovo status comportava. “Smettiamola di raccontarci storie, non sono in grado di superare il successo di My Name Is“. Ci furono anche polemiche per il riferimento alla strage di Colombine “quando un ragazzo viene maltrattato dai bulli e spara nella sua scuola e loro accusano Marilyn e l’eroina, dov’erano i genitori?“
Seguì Stan, incentrata sulle ossessioni di un fan che fu pluripremiata e raggiunse la vetta delle chart in 11 paesi.
A dispetto dei toni grotteschi e irriverenti, l’album presentava canzoni molto personali in cui Eminem affrontava il tema della celebrità e della conviventa con questa e con lo star system, la turbolenta relazione con Kim, i rapporti con la madre, il suo disprezzo e il desiderio di distruggere boy/girl band e popstar molte delle quali chiamate per nome. Forti erano anche i toni misogeni e omofobi, Eminem divenne il nemico numero uno dei benpensanti, delle associazioni dei genitori, dei femministi e degli omosessuali.
Oggi, a distanza di 18 anni é ancora quel disco a scatenare polemiche. In particolare gli effetti speciali usati durante l’esibizione live di Kill You al Bonnaroo Festival. Una sparatoria talmente realistica da causare il panico tra il pubblico, spaventato all’idea che le esplosioni potessero non essere semplicemente un effetto di scena.
La decisione di Marshall Mathers, anche alla luce di quanto accaduto lo scorso ottobre al Route 91 Harvest Festival di Las Vegas, è stata definita “estremamente irresponsabile e sgradevole“.
Anche l’attrice statunitense Andrea Russett ha espresso il suo disappunto sullo show, scrivendo, tra le altre cose: “Sentire l’effetto sonoro di uno sparo di fucile e vedere la folla buttarsi a terra d’istinto non è divertente, carino o piacevole. Questa è la triste realtà che viviamo. Non è divertente e nemmeno è qualcosa su cui scherzare”.
Eminem riesce sempre a portare dietro di sé polemiche di ogni sorta e in quasi 20 anni di carriera in molti non hanno ancora capito il suo modo di essere sfrontato e provocatore.