Come i Maneskin hanno fatto litigare Lapo Elkann e Cardi B
Hai presente quando si dice creare un problema quando non c’è? O far polemica tanto per fare?
Ecco, è esattamente quello che è successo su Twitter tra Lapo Elkann e Cardi B.
A far scoppiare la miccia è stata la presentazione di Cardi B ai Maneskin agli American Music Awards, con lei seduta a un tavolo con tovaglia a quadri bianchi e rossi, spaghetti al pomodoro e vino rosso.
Bene, a Lapo non è andato giusto questo stereotipo italiano, forse perché mancava la pizza? Chi lo sa, comunque ha twittato: “svegliati e annusa il caffè, Cardi B. L’Italia non è spaghetti e vino, è molto, molto di più. L’Italia è bellezza, cultura, Leonardo, Ferrari, opera. Quindi, prima di presentare artisti italiani, impara e preparati. È così triste usare stereotipi per accogliere i Maneskin. Tu combatti contro il razzismo e gli stereotipi delle minoranze che è una cosa grande e meritevole di massimo rispetto, ma penso che alimentare gli stereotipi contro gli altri vada contro i valori che cerchi di condividere con i tuoi fan. Tutto qua. Tu e la tua famiglia siete i benvenuti in Italia, e mi piacerebbe ospitarvi nel Bel Paese”.
Cardi B. ha prontamente replicato per le rime, salvo poi rimuovere il tweet: “mi vuoi fare un’intera lezione su uno spettacolo di premi? Avrei dovuto forse portare una Ferrari sul palco? Ho fatto delle battute anche sulla mia città natale. Le persone vogliono sentirsi indignate senza motivo, in nessun modo stavo cercando di essere offensiva”.
Forse l’unico a sentirsi offeso è stato solo Lapo… O forse no, dal momento che anche due conduttori di Radio Deejay hanno commentato la presentazione di Cardi B.
Nicola Savino a Deejay Chiama Italia ha detto: “questa presentazione fatta con la tovaglia a quadretti da trattoria italiana, gli spaghetti con le polpette, la fiaschetta di vino, lo stereotipo degli italiani… ha un po’ rotto le palle, non è stata esattamente l’idea del secolo. Da italiano un po’ rosico, un po’ mi offendo”.
Linus invece ha replicato rivolgendosi direttamente ai Maneskin e puntando il dito sul modo in cui vengono trattati dagli americani: “mi permetto di dire ai Maneskin che sarebbe ora di riuscire ottenere lo stesso successo o la stessa attenzione superando le barriere del folklore.
Non è colpa loro, però agli americani, piace tanto questa cosa. Come se noi fossimo un popolo di rimbambiti, che un pochino, magari, è anche vero, ma per gli americani che esistano dei ragazzi italiani, giovani, che fanno rock, che sono belli, che sono coraggiosi è talmente strano che li premiano per questo. Premiateli per le canzoni, non per il look”.