Dopo Dolce Vita, Shiva si gioca la carta Paky, ma il risultato non cambia

Unpopular Opinion: dopo aver ascoltato La Dolce Vita e Fendi Belt inizio a rimpiangere Auto Blu. Ok, l’abbiamo criticata tutti, era pure cringe, ma almeno aveva un ritmo, gentilmente offerto dagli Eiffel 65, ok, però quantomeno non ti risucchiava dentro a un vortice di una noia mortale.

Shiva, dopo il flop di Dolce Vita, si è giocato la carta del nuovo singolo. A neanche una settimana dall’uscita del disco, ha deciso infatti, di provare a sollevare le sorti di Dolce Vita, pubblicando Fendi Belt con Paky. Una canzone che aveva spoilerato un anno fa in diretta su Instagram. Ha sperato così di riacquistare l’hype perso, e di tornare in voga come un tempo.

Purtroppo però, oggigiorno, a meno che tu non sia un big vero, uno come Fabri Fibra, Guè Pequeno o Marracash, che anche se stai fermo tre anni, quando torni spaccchi e hai tutti gli occhi puntati addosso, c’è un riciclo talmente continuo e così tante uscite, che oggettivamente è molto difficile creare hype e interesse. Soprattutto se, dopo i primi passi della tua carriera dove hai spaccato, ti sei giocato la credibilità con un passo falso e sei tornato con un disco mediocre, come ha fatto Shiva. Che poi non è neanche colpa sua se c’è tutto questo turnover di uscite e artisti che prima vengono osannati e poi quasi schifati.

Comunque, Fendi Belt, già dal titolo mi fa venire la nausea. Ma io dico, ancora, nel 2021, dobbiamo vedere una canzone con il nome di un brand nel titolo? Che sia Gucci, Fendi, Versace, Balenciaga, o quello che vuoi, è già stato fatto ovunque, da chiunque e a iosa. Titolo a parte, estremamente inflazionato, la canzone, escluso qualche picco iniziale, si rivela noiosa, piatta e monotona, esattamente come Dolce Vita.

Shiva ad oggi è il classico esempio di quello che a scuola i professori definiscono “le capacità le ha, ma non si applica”. Il potenziale ce l’ha, ma non lo usa e non lo sa sfruttare, si è infilato nel vortice della trap che si è rivelato un cul de sac, quando potrebbe benissimo sfruttare le sue capacità tecniche nel rap e fare qualcosa di decisamente più unico, interessante e rilevante.

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