L’inutile critica di Roberta Zacchero al rap

Senza andare troppo indietro nel tempo a quando Fabri Fibra veniva accusato di essere omofobo o di essere favorevole ad assassini come Omar e Erika, o quando i Club Dogo venivano accusati di promuovere l’uso di droghe, ti ricordi le critiche post tragedia di Corinaldo? Trap=droga. E quelle pre Festival di Sanremo? Junior Cally spinge la violenza sulle donne.

 

Benissimo, è arrivata un’ex concorrente de Il Collegio, il reality di Rai2, Roberta Zacchero, che ha dato dei sessisti ai rapper. Secondo la 17enne influencer, il rap e la trap spingono il sessismo, il body shaming, il razzismo e l’omofobia e non dovrebbero essere ascoltati. La ragazza si domanda come mai certe canzoni vengano ascoltate sia da ragazzi che da ragazze e ha poi concluso dicendo che si è ritrovata piena di messaggi offensivi da parte delle varie fanbase dei rapper.

 

Sembra che Roberta si sia svegliata tre mesi dopo il pre Festival di Sanremo e abbia scoperto la canzone “incriminata” di Junior Cally che è stata al centro di lunghissime polemiche e dibattiti social, televisivi, politici e via dicendo. Insomma, si è svegliata ora e ha detto che certi artisti non andrebbero ascoltati. Se a Roberta Zacchero non piace il rap può tranquillamente non ascoltarlo, se non lo capisce o non lo apprezza, può tranquillamente non parlarne.

 

È vero che c’è del sessismo nel rap, che c’è dell’esagerazione a volte estrema, ma è proprio questa esagerazione che lo contraddistingue dagli altri generi musicali. Bisogna distinguere la realtà dalla lirica, il personaggio dalla persona, esattamente come in un film o in un libro distingui il regista o lo scrittore dalla persona. Al posto di concentrarci sul sessismo o sulla follia del dire che alcuni testi sono razzisti, sarebbe stato meglio concentrarsi sulla realtà, ovvero su i tanti che si drogano tranquillamente nelle Instagram stories. L’inutilità della critica di Roberta si basa sull’aver detto: “non dovreste ascoltare il rap o la trap perché fanno testi sessisti, razzisti, omofobi, pieni di body shaming” e chi più ne ha più ne metta senza dare un minimo di esempio, se non Strega di Junior Cally di cui si è parlato allo sfinimento pre Festival di Sanremo. Ma questa sarebbe una critica? Oppure un semplice sparare cazzate a caso senza un minimo di conoscenza e cognizione di causa? Come un pappagallo che ha letto mezzo articolo nella polemica pre Festival e tre mesi dopo ha voluto tornare sull’argomento senza saperlo affrontare. Per carità è una ragazzina, ha 17 anni, ma non puoi criticare una cosa senza conoscerla e senza dare motivazioni reali e esempi concreti, solo per dire una cazzata nelle Instagram stories e poi aspettarti che la gente non ti dia contro, anche se insulti e minacce sono il non plus ultra dello schifo social e umano.

 

Se a Roberta Zacchero non piace il rap o la trap, benissimo, si ascoltasse gli amori infranti di Laura Pausini, ma non usasse il rap e i suoi esponenti per muovere critiche inutili, sterili, basate sul nulla e assolutamente non argomentate solo per dire qualcosa e avere un po’ di visibilità in più.

A maggior ragione che gli Arcade Boyz l’hanno invitata a intervenire in diretta su Twitch e ha rifiutato, evidentemente conscia dell’inutilità delle sue critiche fondate su una totale mancanza di conoscenza e argomentazioni.

 

 

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