Junior Cally si sta paragonando a Dio?

“Qua non succede proprio niente” cantava Rita Pavone subito dopo che Bugo aveva abbandonato il palco dell’Ariston, e in effetti anche qua non succede proprio niente, a parte che Lazza accusa Fedez di plagio e Junior Cally si crede Dio.

 

La Pasqua e la quarantena devono avergli dato alla testa, ma siccome anche Kanye West si crede Dio da anni ormai, possiamo chiudere un occhio. È due giorni che Junior Cally pubblica nelle sue Instagram stories messaggi strani. “Oggi risorgo per voi, pregatemi e stringete i vostri cari“; “Io sono la luce del mondo, chi segue me non vivrà nelle tenebre, ma avrà la luce nella vita. Sarete davvero miei discepoli, conoscerete la verità e la verità vi farà liberi“. E ancora “non sarò mai come loro e ve lo dimostrerò continuando a trasformare la polvere da cui sono nato in oro“.

 

 

 

 

 

Cosa si è bevuto Junior Cally in questi giorni? No perché ci sta essere fieri di ciò che si ha ottenuto grazie alla musica, di essere partito da zero e aver costruito qualcosa, di avere la possibilità di avere una tavola imbandita, ma il paragone con Dio non è un attimino eccessivo?

Al di là del fatto che il messaggio “se ce l’ho fatta io, ce la puoi fare anche tu” sia assolutamente positivo e motivazionale, è difficile capire dove voglia andare a parare Junior Cally. Con tutto il rispetto e senza voler togliergli nulla, non siamo davanti alla carriera di un Drake o di un Jay-Z, né tantomeno a quella di Sfera Ebbasta, Guè Pequeno o Fabri Fibra, e non stiamo neanche parlando dei soldi che può eventualmente fatturare un Fedez. Credo che la situazione stia sfuggendo di mano a Cally, e che questo paragone con Dio e il parlare come fosse Dio sia un po’ di cattivo gusto e un tantino esagerato e fuori luogo. Ma del resto, se Young Signorino si credeva il figlio di Satana, chi siamo noi per dire che Junior Cally non può paragonarsi a Dio e avere dei discepoli?

 

Molto probabilmente Cally ironizzava semplicemente sul suo cognome, Signore, e con questi messaggi voleva spronare il suo pubblico a credere in se stessi e a lottare per raggiungere i propri obiettivi.