Tedua, il coronavirus, i trapper e il tiramisù

Sono rimasta abbastanza basita dalle Instagram stories pubblicate da Tedua in merito alla situazione coronavirus che ha coinvolto tutta l’Italia. Basita, perché dove tutti i suoi colleghi e personaggi pubblici in generale cercano di sensibilizzare il loro pubblico, lui ha fatto discorsi senza senso. Mi chiedo se sono parole volutamente provocatorie o se proprio non ha capito cosa stia accadendo.

Prima ci invita a diffidare dagli influencer e vabbè, poi passa a preoccuparsi dei soldi che perderà: “stavo per preoccuparmi di perdere un sacco di soldi nel caso non ci sarà la possibilità di fare tour estivi e instore, poi ho pensato alle piccole medie imprese e ho capito che il mio era egoismo“. E meno male che l’ha capito visto che questa situazione metterà letteralmente in ginocchio la nostra economia. Successivamente pensa a pubblicare il suo nuovo disco, ma la major non vuole… Infine il suo pensiero è rivolto ai trappers: “chissà se i trappers colorati e armati, nuovi principi delle strade, riusciranno a rimanere a casa! Ah è vero non hanno trap house, vivono con le loro mammine che stirano, puliscono e cucinano“. Ok, è vero e fa anche ridere, ma cosa c’entra? Usare il cervello e comunicare qualcosa di costruttivo per le migliaia di persone, ragazzini, che lo seguono era troppo complicato?

Ma arriviamo al punto finale e cruciale: IL TIRAMISÙ. “Io comunque spendo un tot di soldi al pomeriggio da Roast Eat che ha il tiramisù più buono di Milano perché alle 18.00 lo fanno chiudere, quindi rimango a casa ma cerco di far girare l’economia“.

 

 

 

 

Da Tedua che in altre occasioni ha dimostrato di avere molto cervello mi sarei aspettata un comportamento più consono e intelligente, sembra che il cretino virus abbia contagiato anche lui.

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