Perché tha Supreme piace così tanto?

Forse Salmo ci aveva visto lungo quando aveva propsato tha Supreme in tempi non sospetti, quando aveva prodotto Perdonami. Questo ragazzo ha solo 18 e ha curato ogni aspetto del suo primo disco 23 6451, l’ha ideato, scritto, prodotto e mixato. STICAZZI raga e tanto di cappello. Trovatemi un altro artista che a 18 anni è riuscito a fare questo.

E già solamente per questo dettaglio, che non può essere trascurabile o secondario, tha Supreme merita attenzione e la voglia di ascoltare le 20 tracce di 23 6451 senza pregiudizio alcuno.

 

 

 

 

Bisogna immergersi nel suo mood, fatto di numeri che diventano lettere, di un immaginario nuovo, che cattura anche se superficialmente può lasciare perplessi. Usa suoni inediti, toni gioiosi, flow diversi, tanto che a volte non si distinguono bene le parole, e forse è un bene, dirà qualcuno. Ma a tha Supreme va riconosciuto il merito di portare un prodotto nuovo, originale e inedito, assolutamente riconoscibile a lui e suo al 100%, che gli conferisce il potere di creare un nuovo modo di fare musica, come se fosse il promotore di una rivoluzione musicale del nostro tempo.

 

23 6451 è sicuramente un disco piacevole da ascoltare. Certo, i temi trattati sono molto semplici e banali se vogliamo: il rapporto con la madre, con la ragazza, la scuola, le canne, gli amici, ma ha 18 anni, non possiamo prescindere da questo fattore, di cosa dovrebbe cantare? Non si inventa un passato di strada, di quartiere o borderline e forse è anche per questo che piace, perché è autentico nella semplicità dei suoi racconti, che sicuramente sono lo specchio della quotidianità di tantissimi ragazzi “normali” come lui. La cosa che colpisce, ascoltando il disco, è la perfetta unione tra voce, testo, flow e musica, come se fosse un tutt’uno. Basi allegre e perfettamente inserite nel contesto, così come i cori che sono strettamente legati alle basi e scorrono in modo pulito come se fossero degli strumenti aggiuntivi. Qui si capisce il lavoro fatto dietro, quello che sta alla base e la capacità di questo artista di curare e creare un progetto da solo a 360 gradi. Quindi chapeau.

 

Gli ospiti presenti nel disco, 11 per l’esattezza, sono grossi nomi del panorama urban italiano, e molto più in là con gli anni rispetto a tha Supreme, ma anche in questo caso stupisce come si siano tutti calati perfettamente nel mood e nell’immaginario creato da lui. Quasi come se per il breve tempo di una strofa abbiano rivissuto i loro 18 anni, con gli occhi di un 18enne del 2019.

 

 

Perché tha Supreme piace così tanto?

 

Anche ieri abbiamo avuto modo di testare l’impatto che questo artista ha sul pubblico. Migliaia di ragazzi, rigorosamente vestiti di viola, si sono radunati sotto le statue di tha Supreme posizionate nelle stazioni di Roma e Milano, per ascoltare in anteprima uno speciale spoiler del disco. Lui non era presente. I fan sì. Già questo fa capire l’impatto di questo ragazzo sul pubblico.

 

 

https://www.instagram.com/p/B42idx2FDRY/?igshid=q5pqq4jh7i9a

 

 

Credo che tha Supreme piaccia così tanto perché ha un approccio diverso alla musica, tratta temi banali e semplici ma lo fa in modo avanguardieristico. E sicuramente si distingue per il suo approccio impetuoso e totale alla musica che lo porta sin da giovanissimo a produrre, rappare e cantare, giocando con la voce in modo del tutto inedito.

 

23 6451 non è un capolavoro, ma è sicuramente un ottimo punto di partenza per la carriera di tha Supreme.

 

 

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