Cos’è Spotimatch, il servizio che ti mette nelle playlist di Spotify?

Spotimatch è un tool italiano sviluppato da Nicolò Mantini, co-founder di Clockbeats. Il suo funzionamento ricorda molto quello di Tinder, la app di incontri, e si basa sul matchare un brano e le playlist che si trovano su Spotify. Nicolò Mantini ha creato un algoritmo che permette a Spotimatch di identificare tutte le playlist che sono inerenti al genere musicale di un determinato brano. Il servizio ti mette di fatto in contatto con 10mila playlist che si trovano su Spotify. Attenzione però, non si tratta di playlist editoriali, ma di playlist private.

Vi faccio un esempio. Facciamo finta che io sia una cantante e stia cercando di ottenere più streaming e plays possibili per il mio ultimo singolo che ho caricato su Spotify. Non voglio utilizzare un bot, perché magari è troppo costoso o rischioso, né voglio bussare alla porta di tutti i magazine e le pagine Instagram che hanno una loro playlist sulla piattaforma, né tantomeno voglio passare da Tik Tok o aspettare che qualcuno si accorga della mia musica in modo naturale e meritocratico. Posso avvalermi del servizio di Spotimatch. Vado sul loro sito, e scelgo tra i diversi piani disponibili, anche in base al mio budget, quello che fa al caso mio. Posso quindi scegliere se pagare 99euro al mese, 199, o 499. Ovviamente in base alla cifra investita cambia il numero di playlist che il mio brano raggiungerà, un po’ sullo stile di Instagrow, il bot per aumentare i followers su Instagram.

Bene, una volta che ho scelto quello che fa per me, metto la mia canzone, pago e Spotimatch trova le playlist che possono essere interessate al mio brano e lo inserisce. Ovviamente non è detto che il curatore di una playlist accetti il vostro brano, Spotimatch lo propone, i proprietari delle playlist dicono sì o no e possono metterci anche mesi a rispondere.

Attenzione però, possono essere le playlist di chiunque. Anche quella del vostro fidanzato o fidanzata. Non sono necessariamente playlist di pagine con centinaia di followers su Instagram, o di un magazine, o di un’etichetta  discografica, né tantomeno finite su Raptopia per intenderci. Infatti chiunque abbia una playlist su Spotify può tranquillamente inserirla nel servizio di Spotimatch, indicando i generi musicali di riferimento e interesse.

Dov’è quindi la fregatura? Di fatto il vostro brano può girare, può finire in numerose playlist amatoriali e fare streaming, ma anche in questo caso, come per i bot, potete crescere di numeri e streaming ma non saranno numeri reali. È sostanzialmente un modo furbo e ben studiato per oltrepassare l’utilizzo dei bot.

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