La pagella delle uscite della settimana

4.5 a Hustle Mixtape Vol.2 di Capo Plaza

Questo progetto è stato fatto in due mesi e si sente, è un disastro. Capo Plaza ha provato in alcune tracce a usare un pelo di autotune in meno e a rappare leggermente di più e devo dire che questa è indubbiamente una nota di merito, ma non è sufficiente. Stiamo parlando di un artista che è sulla scena da ormai 8 anni, che ha vissuto della rendita del suo primo disco e delle sue prime hit e che poi ha avuto, artisticamente parlando, un crollo pazzesco. È come se non fosse più riuscito a superare se stesso e non avesse altro da dire. Infatti, anche in queste 15 tracce è estremamente ripetitivo, noioso e ricco di già detto e già sentito.

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6 a Chuniri di Tedua

Tedua può fare molto meglio. Lo sappiamo. Qui si è limitato, forse perché il brano gli è servito solo per annunciare il live a San Siro del 2026 e gli ha fatto un po’ da spot.

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6.5 a Telepaticamente di Fedez

C’è chi dice che Fedez sia tornato alle origini, per me assolutamente no. Il brano non è malvagio, ma vuole essere qualcosa che non è. Fedez parla di vulnerabilità, di persona e personaggio, dice “Penseranno che sia stato finto, sparano all’artista, muore la persona”, e l’intenzione è buona, ma il risultato tra il testo (scritto con Federica Abbate e Jacopo Èt) e la musica di Merk & Kremont e quel ritornello mega catchy rendono il tutto un po’ un casino.

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7.5 Teoria del Contrario Mixtape Vol. 3 di Dani Faiv

Bravo Dani Faiv. Finalmente qualcuno che aggiunge tracce (in questo caso 3) a un proprio progetto con un valore aggiunto e queste 3 tracce (Pesand, Cara Italia Freestyle e Que Pasa) sono tre mine. A parte Que Pasa, che già solo per il feat. di Salmo e Nayt, per la prima volta insieme, è una hit, ma lo è davvero. È un esercizio di stile pazzesco su un beat decisamente interessante. In Cara Italia Freestyle, Dani Faiv parla dello stato dell’Italia di oggi, tra critica sociale e lucidità narrativa, il rapper mette in luce contraddizioni e scandali del Paese, restando fedele al suo modo di raccontare la realtà. Mentre Pesand con Young Hash è un banger, potente e decisamente ben fatto.

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7 a Siamo tutti ciechi di Don Joe feat. Lubi e Promessa

Don Joe ha spaccato, ancora. Ha un intuito fuori dal comune nella scelta dei collaboratori, e qui ha scelto due dei nomi più caldi del nuovo panorama urban: Promessa, giovane talento milanese già tra i più rispettati della sua wave, e Lubi, voce di Reggio Emilia che negli ultimi anni ha conquistato pubblico e critica con il suo stile autentico e diretto.

Il nuovo singolo è un banger potente e viscerale, costruito su una produzione ipnotica: synth avvolgenti, bassi profondi e un beat che fonde eleganza e durezza, cucito al millimetro per esaltare i flow dei protagonisti.

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