Fabri Fibra: vale ancora la pena rappare a 46 anni?

Eccomi lì, a parlare per l’ennesima volta di un nuovo disco

Cercando di convincere e di convincermi che sono in grado ancora di rappare

E poi vale ancora la pena rappare per me? Insomma ho quarant’anni

Il rap è una cosa per ragazzini

In Italia è una cosa per ragazzini

E io non parlo di locali e di belle serate o di vestiti firmati

E la roba mia è molto più profonda del rap”.

Questo è quello che diceva Fabri Fibra nell’Intro di Fenomeno, il suo ultimo disco uscito nel 2017.

Fibra all’epoca aveva 40 anni e ragionava su come il rap in Italia fosse una cosa per ragazzini e come il suo rap non fosse affatto per ragazzini.

Vale ancora la pena rappare per me? Si chiedeva…

Oggi c’è molta attesa per Caos, il suo nuovo disco in uscita il prossimo 18 marzo, che arriva a 5 anni da Fenomeno.

5 anni.

5 anni sono davvero tanti per la musica, per il rap italiano in particolare e per il ricambio generazionale. Fibra dovrà fare i conti anche con TikTok e con la nuova generazione di artisti e di pubblico e se per me e per una buona fetta di affezionati al Fibroga, Fibra è sempre Fibra, a molti di Fibra non gliene frega un cazzo.

Ho letto commenti su Instagram del tipo “e chissenefrega”, o “aspetto che esca Paky”, o ancora “ha fatto il suo tempo”. Ovviamente a fronte di commenti del genere ce ne sono molti di più che aspettano con ansia il ritorno del Fibroga e ci sono persone che si sono persino commosse quando ha annunciato Caos.

Ma non posso non pensare a quelle parole: E poi vale ancora la pena rappare per me? Insomma ho quarant’anni

Il rap è una cosa per ragazzini”. E non posso non pensare che in questi 5 anni anche Fibra ci abbia pensato, soprattutto perché ora di anni ne ha quasi 46. E non posso non pensare che un artista come lui abbia aspettato 5 anni per pubblicare un disco perché non era pronto a farlo.

Magari bloccato da questo gap generazionale, da come sia cambiato il rap negli ultimi anni, da come sia cambiato il pubblico e da come la sua roba non sia per ragazzini e per lui non adatta o forse non abbastanza per il pubblico del rap di oggi.

Me lo immagino, magari con le scadenze e con la pressione della major, in studio, a scrivere e cancellare e riscrivere e ricancellare, insomma con il tipico blocco dello scrittore. Lì a chiedersi se ne vale ancora la pena. E se fosse andata così e avessi potuto vederlo, gli avrei detto “dai, cazzo, non vedi come tutto sta andando a rotoli? Abbiamo bisogno della tua tua musica. Ci servono le tue rime”.

E se la domanda è “vale ancora la pena rappare per me?“ la risposta è sì. Perché chi ascolta la musica di Fabri Fibra ha bisogno ancora delle sue rime, perché il rap italiano del 2022 ne ha bisogno e perché la sua musica, che di certo non è per ragazzini, è fatta per restare nel tempo e perché 40 o 46 sono solo numeri, e la sua musica va ben oltre un numero.

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