
La pagella delle uscite della settimana
4.5 a Mattia di Rondodasosa
Quando ha presentato il disco a Real Talk, Rondodasosa aveva detto che Mattia sarebbe stato l’ultimo in italiano e che aveva firmato per Roc Nation e, onestamente, per fortuna.
Inutile ispirarsi a Lazza o a Giaime in “Kefir”, che ricorda un po’ “Chic” di Giaime e un po’ “Molotov” di Lazza, inutile campionare Mockingbird di Eminem, questo disco è orrendo. Qualche beat interessante c’è, ma per il resto non c’è niente. Non ci sono testi, non c’è attitudine, non c’è flow, c’è il nulla cosmico. Rondo può parlare finché vuole di cultura, di industria, del sistema, può mettere tutti i finti featuring che vuole, ma non serve a nulla, manca il talento così come manca l’attitudine.
7 a Lunedì Blu di Frah Quintale
Frah Quintale dimostra sempre di essere un artista interessante, completo e in grado di arrivare a tutti e di parlare per te anche se sta parlando di lui. L’immagine che ci dà in questo singolo è quella di ognuno di noi quando ci ritroviamo stesi sul letto e la nostra mente inizia a porsi varie domande. Il risultato è un brano intimo, emozionante, ma al tempo stesso semplice e diretto.
6.5 a Bollicine di Rose Villain
Una bella ballad, che sicuramente si fa ascoltare con piacere, che rimane in testa e che dimostra come Rose Villain sia comunque un’artista che si prende quella fetta di pop che era pressoché vuota. Non è un capolavoro, certo, ma credo che sia un brano in cui lei dà il meglio di sé.
4.5 a Nuova Chain di Boro ft. Guè
Ok, quanti anni sono ormai che Boro ci prova? Onestamente ho perso il conto. Ha fatto una hit a illo tempore, forse due, e poi ci ha solo provato senza risultato alcuno. Apprezzo la perseveranza, ma neanche Guè può fare miracoli.
6.5 a Tasto Dolente di Don Pero
Mi piace come Don Pero in questo brano ha calibrato sonorità morbide su un testo diretto. La traccia racconta come desiderio, rischio e consapevolezza del dolore possano convivere senza tregua, offrendo una narrazione profonda e personale.
7.5 a L’unica amica leale di Moder ft. Jack The Smoker & Claver Gold
Un brano rap puro, che suona classico, con gli scratch di Tony Lattuga. Il testo è un omaggio al ruolo che il rap ha avuto nelle vite dei tre rapper. E le rime scorrono su una produzione musicale di SuperApe dallo stile classico costruita attorno al campionamento di un verso di MadBuddy del 2020.