
6ix9ine sostiene che qualcuno sta cercando di rimandarlo in prigione
6ix9ine crede che qualcuno stia intenzionalmente cercando di rimandarlo in prigione. Il controverso rapper, di Brooklyn è comparso in tribunale il 21 aprile per affrontare ulteriormente i dettagli del raid avvenuto a marzo nella sua villa in Florida. Durante il raid, le autorità federali hanno trovato droga e un’arma da fuoco mentre controllavano se il rapper avesse rispettato i termini della sua libertà vigilata.
Anche se 6ix9ine è stato ammanettato durante il raid come procedura standard, non è stato arrestato. Le autorità hanno raccolto campioni di DNA, ma alla fine non c’erano prove sufficienti per accusarlo. 6ix9ine è irremovibile sul fatto che le droghe e le armi trovate durante il raid non erano di sua proprietà e sostiene che un “ex amico” ha messo la pistola Glock, MDMA e cocaina in tutta la sua casa con lo scopo di farlo tornare in prigione.
Per il momento non è stata intrapresa alcuna azione immediata nei confronti di 6ix9ine, a parte il divieto di tenere armi e droga nella sua residenza, ma è stata fissata una data del tribunale del 22 maggio, durante la quale scoprirà se deve affrontare ulteriori conseguenze.
Se non viene dichiarato colpevole di aver violato la sua libertà vigilata, l’artista rimarrà sotto supervisione federale fino a novembre. Insieme al divieto di armi e droghe, 6ix9ine ha rigide restrizioni per quanto riguarda gli spostamenti e i viaggi.