5 star morte di AIDS

Oggi, 1 dicembre, è la giornata mondiale contro L’AIDS.
Dal 1981 l’AIDS ha ucciso oltre 25 milioni di persone, diventando una delle epidemie più distruttive che la storia ricordi.
Per fortuna nel corso degli anni la medicina ha fatto diversi passi in avanti trovando cure che possono allungare la vita e migliorare la vita delle persone sieropositive e ritardare gli effetti dell’AIDS.
Sono molte le star del cinema, della musica, dello sport e dell’arte in generale che sono morte di AIDS. Se pensiamo all’AIDS un nome spicca su tutti ed è sicuramente quello di Freddie Mercury, diventato il simbolo della lotta all’AIDS e una vera e propria leggenda per tutte le persone sieropositive.

5 STAR MORTE DI AIDS:

1. Rudolf Hametovic Nureyev


Rudolf Nureyev, il “tartaro volante”, il più grande ballerino del XX secolo, è morto d’Aids a 54 anni. Per diverso tempo ha negato che ci fosse qualcosa di strano riguardo alla sua salute e quando nel 1990 si ammalò senza ombra di dubbio, finse di avere diverse altre malattie, rifiutando qualsiasi trattamento fosse disponibile ai tempi. Alla sua ultima uscita pubblica, nel 1992, in occasione della produzione della Bayadère al Palais Garnier, Nureyev fu accolto da un emozionante applauso in piedi da parte del pubblico.

2. Freddie Mercury


Alla fine degli anni ’80 a Freddie Mercury fu riscontrata la positività al virus dell’Hiv, divenuta poi AIDS conclamato. Il 23 novembre 1991 il leader dei Queen svelò al mondo di aver contratto la malattia, poche ore prima della sua morte attraverso una dichiarazione pubblica.
A seguito dell’enorme congettura della stampa fatta nelle ultime due settimane, desidero confermare che sono stato dichiarato sieropositivo e ho l’AIDS. Ho ritenuto corretto mantenere queste informazioni private fino ad oggi per proteggere la privacy di tutti coloro che mi circondano.
Tuttavia, ora è giunto il momento per i miei amici e i miei fan di tutto il mondo di conoscere la verità e spero che tutti possano unirsi a me, ai miei medici e a tutti coloro che nel mondo combattono questa terribile malattia.
La mia privacy è sempre stata molto speciale per me e sono famoso per la mia mancanza di interviste.
Si prega di comprendere che questa linea continuerà“.

– Freddie Mercury, 23 novembre 1991

3. Keith Haring


Keith Haring, il creatore dei famosissimi murales, nonché l’esponente più conosciuto del graffitismo di frontiera, muore di AIDS il 16 febbraio 1990 a New York: aveva solo 31 anni. In diverse sue opere aveva affrontato il tema dell’AIDS in modo che facessero da deterrente (una tra tutte, il dipinto AIDS, del 1985), ma contrasse anche lui il virus.

4. Giuliano Giuliani


È stato il portiere del Napoli di Maradona, ha conquistato una Coppa UEFA e uno scudetto. È deceduto nel 1996 dopo aver contratto l’AIDS. Era sposato con la showgirl televisiva Raffaella Del Rosario.
In un’intervista successiva alla morte la moglie del calciatore raccontò che il avesse contratto l’Hiv all’addio al celibato di Maradona in Argentina dove “aveva avuto sicuramente rapporti non protetti“.

5. Rock Hudson


Il 2 ottobre del 1985 Rock Hudson, sex symbol e idolo di milioni di donne, morì di AIDS nella sua villa di Beverly Hills. Fu la prima celebrità internazionale ad ammettere pubblicamente di avere contratto il virus dell’Hiv. Rock Hudson scoprì di essere malato nel 1984, in seguito a una visita medica, ciononostante continuò a tenere segreta la propria omosessualità.
La morte di Rock Hudson cambiò radicalmente la percezione dell’AIDS nell’opinione pubblica di allora: l’AIDS non fu più considerata una malattia di nicchiabche colpiva solo omosessuali e drogati, ma un male che non risparmiava neppure chi era ricco, famoso e, almeno apparentemente, eterosessuale.

Un’altra storia tragica per tutti gli amanti del rap (come me) è sicuramente quella di Eazy-E, morto a soli 30 anni di AIDS.

Siamo nel 1995 e durante le registrazioni del suo nuovo album, Eazy-E ha problemi respiratori. Inizialmente ha pensato fosse legato all’asma, ma una volta recatosi in ospedale, i medici gli
diagnosticano i sintomi dell’AIDS. Il rapper aveva infatti contratto il virus dell’HIV a causa di alcuni rapporti non protetti avuti con diverse donne. Non c’è stato nulla da fare per salvarlo: dopo pochi giorni, il 26 marzo 1995, Eazy-E muore.

Pochi giorni prima di morire, Eazy-E riceve in ospedale la visita di Dre, dove due si sono riappacificati e negli anni successivi Dre ha dedicato all’amico alcune. Anche Ice Cube ha fatto pace con Eazy-E prima della sua morte, e pare che in un loro incontro a New York avessero addirittura parlato di una possibile reunion degli N.W.A.
Prima di morire, Eazy-E ha lasciato in eredità ai propri fan e al mondo del rap alcune commoventi parole rigaurdanti la sua malattia: “non voglio incolpare nessuno all’infuori di me. Ho imparato nella scorsa settimana che questa cosa è vera, e non fa discriminazioni. Prende tutti. Ora sto combattendo la lotta più dura della mia vita, e non è facile. Ma voglio dire che ho tanto amore per coloro che sono sempre stati con me. Grazie per il vostro supporto. Ricordate: è il vostro tempo e la vostra vera vita“.

Di diversa natura è invece la storia di Magic Johnson. Nel 1991 Magic Johnson annunciò di essere sieropositivo, aveva vinto cinque campionati NBA con i Los Angeles Lakers e per tre volte era stato nominato miglior giocatore del campionato americano e la notizia fece scalpore, nonché il giro del mondo. Dopo Rock Hudson, Magic Johnson fu, infatti, il secondo personaggio famoso a dichiarare pubblicamente di essere sieropositivo, rompendo i tabù su questa malattia.
Oggi, Magic Johnson è uno dei simboli della lotta contro l’AIDS.

Sono molte anche le canzoni dedicate al tema AIDS, o a persone morte di AIDS.

Come Boy Blue di Cindy Lauper del 1986, dedicata a un amico della cantante morto di AIDS.

Nel 1992 Madonna dedica In this  life agli amici Martin Burgoyne e Christopher Flynn e alla loro tragica scomparsa avvenuta proprio a causa dell’AIDS.

Sempre nel 1992 Elton John canta il dramma dell’AIDS in The Last Song. 

Bruce Springsteen nel 1993 compone Streets of Philadelphia, colonna sonora del film denuncia Philadelphia, dedicato al dramma dell’AIDS.

George Michael nel 1995 con Jesus to a Child ricorda l’amico brasiliano Anselmo Feleppa, morto di AIDS nel 1993.

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