La storia di Mc Abdul, il rapper 12 enne che canta tra le macerie di Gaza

Sappiamo tutti cosa stia accadendo in Israele e in Palestina e nella martoriata Striscia di Gaza, immagini e racconti impressionanti, che più che mai ci fanno pensare a quanto le nostre vite siano diverse proprio per essere nati, per un’incomprensibile casualità, in un posto del mondo piuttosto che in un altro.

Ma la musica non si ferma, e proprio la musica può avvicinarci ancora di più a quello che il popolo palestinese sta vivendo in questo momento. A raccontarlo è un giovanissimo rapper, di appena 12 anni, Mc Abdul, che ha pubblicato un freestyle sulle note di Cleaning Out My Closet di Eminem e che ha ricevuto messaggi di amore e vicinanza da tantissime persone sparse in tutto il mondo, Dj Khaled compreso.

L’ultima settimana è stata particolarmente dura il posto dove vivo, Gaza City. Voglio che il mondo sappia quel che accade in Palestina. È la musica che mi fa andare avanti” scrive Mc Abdul nel post che accompagna il suo freestyle.

Nel testo racconta l’occupazione della sua terra e dice “volete vedere il dolore? Guardate le facce della gente. Immaginate d’essere cacciati dall’unica casa che avete avuto. Noi preghiamo per le nostre anime, mentre voi razziate le nostre case. Gli israeliani vogliono occupare la mia terra, ma non lascerò che occupino la mia testa“.

Parla della sorella minore, si chiede se sia giusto che viva in quel modo, dei cugini e del fatto che si sentano ormai solo per sapere se sono ancora vivi. Un racconto straziante, con immagini di macerie, che accompagnano sentimenti di paura, sgomento, incertezza, che nessuno dovrebbe mai vivere in quel modo, soprattutto a soli 12 anni.

Ma Mc Abdul, nel suo racconto, mostra forza, speranza, la voglia di essere libero e soprattutto come la musica possa raccontare meglio di qualsiasi altro mezzo e possa dargli quella via di uscita di cui lui, come tutto il popolo di Gaza, ha bisogno e merita.

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