Cosa sta succedendo in Colombia?

Qualche giorno fa mi ha scritto su Instagram un ragazzo di origini colombiane raccontandomi delle rivolte che dal 28 aprole hanno luogo in Colombia e mi ha mandato alcune foto e un video.

La notizia da noi non era ancora arrivata, ma quella che è nata come una protesta verso la proposta di riforma fiscale avanzata dal governo di Iván Duque è degenerata in qualcosa di decisamente più grosso. Da diversi giorni in Colombia migliaia di persone sono scese in piazza per esprimere apertamente il dissenso verso l’operato del governo, reo di aver portato l’economia del Paese al collasso con oltre 500mila attività sono fallite nell’ultimo anno e il 43% della popolazione vive in povertà.
Il governo ha fatto marcia indietro, il ministro dell’economia si è dimesso, ma le proteste non si sono placate e hanno come oggetto anche la gestione della pandemia.

Il problema è come queste proteste vengono gestite. Il governo ha mandato in campo le forze armate e il bilancio parla di 20 morti e più di 800 feriti.

Molti ragazzi sono stati feriti o uccisi dalla polizia, tanto che le Nazioni Unite e alcune ong, come Human rights watch e Amnesty international hanno condannato il modo di operare dei militari.
Un poliziotto ha ucciso un ragazzo di appena 17 anni che stava partecipando alla protesta, un ragazzo di 22 anni che stava filmando gli scontri si è preso una pallottola in testa da parte della polizia ed è morto davanti a oltre 30 persone che cercavano di aiutarlo.

A Bogotà, ieri, ci sono stati quasi 50 feriti tra civili e forze dell’ordine. Il problema e quello che sta attirando l’attenzione di tutto il mondo è la violenza spropositata della polizia ripresa con foto e video che stanno facendo finalmente il giro del web.

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