Ghali: “all’estero ci copiano senza avvisarci”

Ghali, ospite a Radio Deejay da Michele Wad Caporosso, ha parlato del suono italiano, che ritiene molto forte e competitivo in questo specifico periodo storico, arrivando a ipotizzare che all’estero ci copino senza dircelo…

L’Italia è sulla mappa di questo suono, abbiamo gli occhi puntati addosso e mecondo me molti si ispirano, rubano da noi, senza avvisarci, senza tirarci in mezzo, senza chiamarci.

Ma poi scusami, parlo da vero appassionato di questa roba, in quale altra parte del mondo si sta verificando un fenomeno come quello di Tha Supreme? Non c’è. Come mai nessuno lo ha ancora chiamato? Come mai Kanye West non lo chiama in studio a fare qualcosa insieme o ad arrangiare qualcosa? È veramente assurdo il fenomeno: il suono, la sua forma, la sua tecnica, le sue melodie sono anomale. Io credo che meriti visibilità internazionale, poi sicuramente il suo gruppo saprà come spingerlo nel migliore dei modi, avranno qualcosa in mente“.

 

Come mai Kayne West non ha ancora chiamato tha Supreme? Forse per la difficoltà di decifrare le parole composte da numeri?
Chi può dirlo… Ma Ghali che parla di “rubare” è lo stesso Ghali che più volte è stato additato di plagio o eccessiva ispirazione?
Ti ricordi quando nel 2017 ha pubblicato Album? Bene, all’epoca alcuni youtuber tedeschi avevano notato forti somiglianze tra Lacrime e Kokaina di Miami Yacine. Immagino che in quell’occasione Ghali abbia chiamato Miami Yacine e gli abbia detto “mi ispiro un pochino al tuo brano, ma con affetto e stima”…

 

 

 

 

E ora Ghali ha il coraggio di dire che ci rubano il suono e non ce ne accorgiamo… Bene… Molto bene…

Sul discorso suono è indubbio che, anche grazie a tha Supreme e a producer di altissimo livello come Durdust, o Charlie Charles, Sick Luke, Boss Doms stiamo diventando competitivi a livello internazionale, ma il discorso sul plagio suona un po’ ironico fatto da Ghali. Chi è senza peccato scagli la prima pietra, no?

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