Com’è stato il party di Ghali?

Se ci penso ora sale l’ipocondria che c’è in me. Ero in mezzo a centinaia di persone, ne ho abbracciate e baciate parecchie e due giorni dopo è scoppiato il coronavirus. Ora sto qui, ad aspettare 14 giorni sperando di non essermi presa neanche un raffreddore.

Area 32 in via Watt a Milano ha ospitato l’esclusivo party per l’uscita del nuovo disco di Ghali, DNA. Esclusivo fino alle 11.00, credo, vista la quantità di gente che provava con tutti i mezzi ad imbucarsi. Ed esclusivo per qualcuno, visto che io ho chiesto due accrediti e me li hanno dati e ad altri no. Ma come fai a dire di no a Rebel? Per restare in tema Ghali, prima di entrare sono andata dal kebabbaro lì di fianco e ho mangiato una pizza. Buonissima tra l’altro. Pizza kebab. Ora il momento migliore della serata che ricordo. A parte l’ansia del contatto umano.

 

Comunque, ho incontrato G.bit, che raga è ancora vivo anche se assente dai social. Di personaggi più o meno noti ce n’erano parecchi, come sempre in queste occasioni. Mi sono decisa, essendo Ghali in mezzo alla gente a salutare tutti, a chiedergli una foto. Non faccio mai foto con gli artisti e faccio bene visto che non so farle. Mi sono passati davanti a decine. Ero appiccicata a lui tipo stalker, manco fossi una fan, ma ormai era una questione di principio. E niente. Dopo mille foto prima di me, è finalmente arrivato il mio turno. “Scusa ma ora devo andare mi dice“. E vaffanculo va. Mai più tentativi di fare foto. Mai più. 

 

Vedendo un palco e una console eravamo tutti convinti che, come spesso accade a questi party, il cantante canti i brani del suo nuovo disco. Sono le 22.22 del 20/02/2020. A saperlo iniziavo a giocare al Superenalotto. Va be’, Ghali sale sul palco, dice due cazzate e poi… Mette in play il disco. E se ne va. Ma veramente? Che tristezza. Neanche un accenno a una canzone. Niente. Di Niente. Si mette a fare foto con tutti e un po’ di storie su Instagram. Vedo il divanetto di Spotify, (il party era sponsorizzato da Spotify) e mi chiedo ci sarà per caso Andrea Favale? Quasi quasi mi porto a casa almeno una replica alla mia inchiesta. Piuttosto che niente, è meglio piuttosto.

Meglio bere una birra. Schifosa. E io amo la birra. E me l’avevano pure consigliata. Dev’essere stato qualcuno che non ha apprezzato un mio articolo.

 

Esco a fumare quando vedo dei disagiati super tatuati in faccia e con la faccia da tossici. Penso, mica li faranno entrare…. Erano la FSK. Butto la birra. Sono grata di aver mangiato la pizza e me ne vado. Perché all’Apollo c’era il release party di Egreen. Molto meno pettinato. Molto più hip hop. E lui ha cantato cazzo. Ha cantato. Per sentirmi il disco in play me ne sto a casa, comodamente in pigiama e magari spaparanzata sul divano. Mica in piedi in mezzo alla ressa. Con l’incubo di prendermi l’influenza.

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