Solo il 12% del pubblico di Salmo è minorenne

Scrollando i post su Instagram oggi ho notato che Salmo ne ha pubblicati due nei quali ci illustrava i risultati raggiunti dal Machete Mixtape 4 e da Il Cielo nella stanza. Una vera pioggia di dischi di platino.

 

 

 

 

Ben 5 dischi di platino per Il Cielo nella stanza e due per il Machete Mixtape 4. Che dire… Complimenti! Chissà però come avrà preso Salmo il fatto che tha Supreme abbia battuto il record di Playlist e del Machete Mixtape 4…. Ovviamente di questo non viene fatta menzione alcuna.

 

 

 

 

Anche Marracash ci tiene costantemente aggiornati sulle certificazioni raggiunte da Persona e dai singoli ivi contenuti. Un bel disco di platino in sole tre settimane. 

 

 

 

 

Nella gara tra chi ottiene più certificazioni, quello che ha catturato la mia attenzione sono stati i dati pubblicati da Salmo in merito all’età dei suoi ascoltatori su Spotify. Tramite Spotify Artist, infatti, Salmo ha mostrato la fascia di età del suo pubblico.

 

 

Minori di 18 anni: 12 %

Tra i 18 ed i 22 anni: 38%

Tra i 23 ed i 27 anni: 23%

Tra i 28 ed i 34 anni: 14%

Tra 35 ed i 44 anni: 7%

Tra i 45 ed 59 anni: 5%

Sopra i 60 anni: 1%

 

 

Insomma, il rap di Salmo non è per ragazzini, perché fare musica per ragazzini non è da fighi, ma da sfigati. Ovviamente il pubblico, che tanto scemo non è e che all’occorrenza si trasforma in detective, ha fatto notare che i dati potrebbero essere falsati. Come? L’iscrizione a Spotify nella maggior parte dei casi viene fatta tramite Facebook e i bambini molto probabilmente hanno usato l’account dei genitori. Questa tesi regge fino a un certo punto, è vero che potrebbe aver falsato i dati, ma è anche vero che la fascia d’età con percentuale maggiore è quella 18/22. E anche sommando gli under 12 con la presumibile fascia d’età dei genitori, ovvero 35/44 anni, si arriverebbe a una percentuale del 19%. Quindi per una volta potremmo evitare polemiche e cospirazioni e prendere per buoni i dati diffusi da Salmo, che non fa musica per ragazzini. Oppure potremmo dire a Salmo che la maggior parte dei 15 e 16enni si spaccia per maggiorenne sui social e che buona parte degli utenti Spotify si iscrivono proprio tramite social. Questo metterebbe in forte dubbio la veridicità dei dati diffusi, ma la domanda è un’altra perché mostrarli? Per far vedere che ha un pubblico adulto? O per competizione nei confronti di tha Supreme che ha osato battere il record del Machete Mixtape 4? Come dire “lui ha un pubblico di bambini, io no“.

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