Ghemon vs Drefgold “Onora il padre e la madre”

Diciamo che le dichiarazioni rilasciate da Drefgold a Noisey in occasione del concerto di Pusha T hanno portato dietro di sé non poche polemiche. Partendo dal presupposto che penso che Drefgold abbia parlato a caso, senza pensare e ponderare troppo le parole, c’è da dire che spesso spararle grosse conviene per far parlare di sé. Come un titolo acchiappa like, come un dissing su Instagram, come una dichiarazione sopra le righe detta in un’intervista: tutto quello che esce dagli schemi fa parlare, è il gioco delle parti.

Mi dicevano di esagerare un po’ la realtà, ma diventa innocua senza credibilità

Che la nuova scena non sia ben vista dalla vecchia è cosa risaputa, c’è chi se la fa andare bene per comodità e chi proprio non ci sta, ma non è una cosa nuova: è sempre stato così. Senza andare oltre oceano, basti pensare all’eterna lotta tutta italiana dall’underground vs il mainstream, oggi, ovviamente, complici i social è tutto molto più amplificato e sotto i riflettori. A esprimere la propria opinione sulle parole dette da Drefgold a Noisey è Ghemon che, con due tweet cerca di riportare l’ordine. 

https://twitter.com/Ghemon/status/1050727848661721088?s=19

Sulla questione delle treccine colorate paragonate ai vestiti di venti taglie più grandi citati da Drefgold c’è ben poco da aggiungere. Chiunque di noi, se guarda una propria foto di qualche anno fa pensa ma come cazzo ero vestito? Quello su cui insiste Ghemon è la totale disconnessione di questi ragazzi dal passato, dalle origini, dalla cultura, da chi c’era prima e ha aperto le porte anche a loro, ecco perché le sue parole “Onora il padre e la madre altrimenti sono calci in culo” suonano altisonanti. E Ghemon non si può dire che sia uno che ami le discussioni o i teatrini, né tanto meno uno che rosichi per la popolarità altrui. Le dichiarazioni di Drefgold fanno girare le palle a chi c’era prima e ha contribuito a costruire la scena, ma vanno prese comunque con le pinze. Stiamo parlando di un ragazzo di 20 anni che vive la freschezza e l’ingenuità dei suoi anni e che probabilmente non ha ancora la scaltrezza di pesare e ponderare le parole. Forse intendeva dire altro, forse si è espresso male o forse ha parlato a caso, ma fatto sta che anche sulla questione del rap al femminile, Ghemon ha voluto dire la sua.

https://twitter.com/Ghemon/status/1050728905336913920?s=19

Che in Italia manchi una scena rap femminile solida e capace è un dato di fatto, ma è inutile lamentarsi di essere indietro anni luce rispetto agli altri Paesi se siamo i primi a denigrare quello che c’è e a dire le donne non devono rappare. Se non sei capace, non importa che tu sia uomo o donna: non rappare.

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