A Jesolo, Bresh ha portato il relitto di una nave sul palco

È partito il 25 ottobre da Jesolo, il tour nei palazzetti di Bresh, che ha portato sul palco il relitto di una nave.

Un relitto sospeso, appoggiato sul palco come un frammento di un tempo che non esiste più. È una nave destrutturata, imperfetta, deformata, che dà una sensazione unica. 

Sopra di lui, un’installazione di schermi taglia la scena e si inclina verso il pubblico: una finestra luminosa che permette di guardare attraverso il cuore della nave, verso altri mondi. È come se la realtà si incrinasse e, da quella frattura, si potessero intravedere le profondità del sogno. Sopra, un intreccio di vele e reti si muove lentamente, come tirato da mani di marinai invisibili, disegnando nell’aria un continuo movimento, un richiamo al mare e alla deriva.

Le luci, onnipresenti, abitano lo spazio: si infilano tra le travi, riflettono sulle superfici, generano ombre che sembrano raccontare storie. Ogni fascio di luce diventa materia, ogni ombra un frammento di narrazione.

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