Che ruolo hanno le major nelle accuse di violenza sessuale nei confronti dei loro artisti?

Negli Stati Uniti c’è molta attenzione al tema della violenza sessuale, soprattutto quando si tratta di donne che potrebbero accusare uomini più potenti o in vista di loro. Che si tratti di una studentessa e il suo professore, di un attore, di uno campione o di un cantante, viene sempre detto loro di non rimanere mai da soli con donne che non conoscono. Il motivo? Se un cantante famoso dovesse trovarsi da solo in ascensore, per esempio, con una ragazza appena incontrata e se lei dovesse denunciarlo per violenza sessuale, non ci sarebbero prove della sua innocenza. Insomma, si presta molta attenzione a non creare situazioni in cui non si possa eventualmente provare di non aver fatto nulla. Come se fossero le donne a inventarsi certe violenze o avances non richieste. A volte è vero, ma spesso non è così. Quando si tratta di artisti famosi, molte volte sono le stesse major a cercare di insabbiare le violenze commesse dai propri artisti, più per una questione economica e di immagine che altro.

Interessante in questo senso il documentario mandato in onda dalla BBC settimana scorsa, Music’s Dirty Secrets: Women Fight Back, nel quale viene fatta luce sulla cattiva condotta sessuale nell’industria musicale.

Nello specifico si parla di Sony, Universal e di Island Records, etichetta della quale fanno parte Solo 45 e Octavian, entrambi accusati di violenza sulle donne.

Stando a quanto riportato da Hana, l’ex compagna di Octavian, aveva già denunciato le violenze subite nel 2019 mettendo al corrente anche la sua etichetta. Ma solo quando ha mostrato i lividi sui social, prima dell’uscita del disco di Octavian, la major ne ha preso le distanze bloccando la realease. Forse perché non si poteva insabbiare qualcosa di dominio pubblico a livello internazionale?

La notizia di oggi vede come protagonista Evan Rachel Wood che accusa l’ex Marilyn Manson di avere abusato di lei per anni. L’attrice aveva già parlato in passato di essere stata vittima di violenze e abusi, ma non aveva mai fatto il nome della persona coinvolta. Fino ad oggi. Evan Rachel Wood decide di fare il nome di Marilyn Manson con un post pubblicato sul suo profilo Instagram, nel quale scrive:il nome dell’uomo che ha abusato di me è Brian Warner, più noto a tutti come Marilyn Manson. Mi ha adescata quando ero un’adolescente e ha mostruosamente abusato di me per anni. Mi ha fatto il lavaggio del cervello, mi ha manipolata per sottomettermi a lui. Sono stufa di vivere nel timore di ricatto o rappresaglia. Sono qui per accusare quest’uomo pericoloso e l’industria che l’ha sempre difeso e protetto, prima che possa rovinare altre vite. Sono dalla parte delle vittime che non vogliono più restare in silenzio“.

Come scrive la Wood l’industria l’ha sempre difeso e protetto. È quindi questo uno dei problemi più grandi relativi alle violenze sessuali che coinvolgono artisti, che hanno alle loro spalle schiere di uomini potenti pronti a difenderli e insabbiare le loro condotte violente, diventando di fatto complici.

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