L’inutile critica di Marracash a Noisey Italia

Il post pubblicato da Noisey, nel quale riportava le parole di Salmo sulla nuova wave del rap italiano, continua a far discutere.

 

 

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Nelle sue storie, @lebonwski ha fatto un discorso sul rap in italiano su basi dance e sui derivati della musica elettronica anni Novanta, citando il ruolo di Phra @therealcrookers come pioniere del genere. Queste le sue parole: “Avete notato che il rap italiano si sta spostando verso un’altra direzione in questo momento? È come se ci fosse una nuova wave. E sto parlando del rap sull’elettronica, sulla dance, sui derivati della house anni Novanta. Per me non è nulla di nuovo, perché sia io che la Machete la facciamo dal 2012. Non eravamo gli unici, il pioniere penso sia Phra dei Crookers. Anche @fabri_fibra fece un pezzo con queste sonorità qua. Credo che dopo l’uscita di ‘Ho paura di uscire 1’ e ‘Ho paura di uscire 2’ questa wave sia esplosa. Guarda la hit di @annapep3, il pezzo di @ghali “Boogieman”, il pezzo di @massimopericolo con il campione di Gigi Dag, il pezzo nuovo di @fuckshiva. Hanno campionato gli Eiffel 65, che negli anni Novanta erano molto famosi e fecero due, tre hit livello mondiale”, ha detto. E ancora. “La dance e i derivati della musica elettronica, house, in Italia hanno una storia. I produttori degli anni Novanta hanno una storia. Rappare su questa roba qua potrebbe essere molto italiano, perché se lo fai sulla trap non l’abbiamo fatto noi, neanche il grime, eccetera. Ovviamente ci saranno i puristi che diranno ‘Che palle, vogliamo l’hip-hop vecchia scuola’. Anche a me piace quella roba lì, per me è quello il rap. Però raga, siamo nel 2020. Il rap deve evolversi, perché si è sempre evoluto e così sarà sempre.” Cosa ne pensate? Il rap italiano può trovare nell’eredità italodance un modo per diventare più “italiano”? Siete d’accordo con Salmo? Parliamone. #noiseyitalia #salmo #rapitaliano #citazioni

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Marracash, Gué Pequeno e Grido hanno affermato che il rap usa basi dance da molto prima del 2012. E in effetti è vero, ma più che altro sembrava la solita gara a chi ha fatto prima qualcosa rispetto agli altri. Marracash non voleva screditare Salmo, per carità sono tutti amici, non lo sai? Voleva solo specificare che la Dogo Gang usa basi dance dal 2010. Peccato che c’è stato chi l’ha fatto prima di loro….

 

Quello che Marracash però sottolinea è che sia assurdo che un magazine si limiti a riportare le parole di un artista senza dare alcun contributo aggiuntivo. Né un’opinione, né tanto meno un’argomentazione.

 

 

 

 

Prassi che tra l’altro accomuna Noisey al tanto amato da Marra Esse Magazine. Hai mai visto Esse Magazine esprimere un’opinione o una critica? Un qualcosa che vada in qualche modo contro agli artisti di cui parla? E Noisey? Un tempo lo faceva, ora, facci caso, critica solo i dischi stranieri e piuttosto che muovere una critica a un artista italiano, lascia che sia il pubblico a sporcarsi le mani.

Il motivo? Se critichi o “scrivi male” in Italia e nel rap game vieni tagliato fuori. E allora perché dovresti correre il rischio? Nessuno vuole correre il rischio e la critica di Marra, seppur onesta e veritiera, è una paraculata. È facile dire non vi esponete, quando sai, o dovresti sapere, che esporsi nel rap game comporta numerosi rischi. Se ti esponi, se contraddici un artista, se critichi, rischi di trovarti contro in primis la sua fanbase e poi il suo ufficio stampa, il suo management e in tanti casi l’artista stesso e allora vuoi davvero rischiare una shitstorm per un articolo? Io sì, perché me ne frego, ma di quanti altri si può dire?

 

Allora la critica di Marra a cosa serve? Se intanto ogni parola che pubblica il suo amico Esse Magazine viene regolarmente repostato, tanto che non è più chiaro se sia Esse Magazine a fare promo a lui o il contrario e se va criticare i magazine che a suo dire non fanno informazione utile, ma poi sono gli stessi che supporta sempre. E non regge questa critica che viene letteralmente buttata lì a caso per spostare l’attenzione dall’idea che possa aver contraddetto Salmo a una lacuna gigantesca nell’informazione sulla musica in Italia e su una critica completamente assente, perché la critica non la vuole nessuno e fa comodo che sia così, che non esista, perché quella poca che c’è viene emarginata, derisa e messa al bando. Quindi non prendiamoci per il culo e non nascondiamoci dietro a un dito. È un sistema marcio e fa comodo a tutti che sia così.

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