La Venier difende Achille Lauro, lui si veste da Ziggy Stardust e duetta con Annalisa

Una settimana impegnativa quella di Achille Lauro, che come tutti i cantanti in gara al Festival di Sanremo vivono un tour de force di 6 giorni. Lui è sicuramente abituato a destare polemiche e indignazione, e dopo averlo visto con quella tutina abbiamo capito che se ne frega altamente.

Ieri è stato ospite di Mara Venier in piazza a Sanremo, la zia d’Italia non ha mai fatto mistero della sua ammirazione nei confronti di Lauro, fin dall’anno scorso quando contro tutti ha dichiarato apertamente di adorare Rolls Royce. Bene, durante l’intervista qualcuno ha iniziato ad urlare “Vergognati” più volte. Parole che hanno infastidito più Mara Venier che Achille Lauro stesso, la conduttrice di Domenica In si è alzata in piedi e sbroccato “Rilassate fio mio, ma rilassate. A ripiate amore della zia, dateje il valium”. 

Daje Mara sei tutti noi!!!

 

 

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MARA SHOW A #SANREMO2020

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Ieri sera sul palco dell’Ariston sono andati in scena i duetti. Achille Lauro ha cantato con Annalisa il grande successo di Mia Martini Gli uomini non cambiano. Una performance tra alti e bassi, dove gli alti sono la voce di Annalisa e i bassi le stonature di Achille Lauro, ma si sa che non brilla per estensione vocale e in tanti lo apprezzano anche per questo. 

 

 

 

 

Sicuramente ha scelto una canzone impegnativa con un significato ben preciso, ma possiamo dire che anche in questo caso la musica è passata in secondo piano rispetto al suo look. Achille Lauro, abbandonata la tutina alla Freddy Mercury/Renato Zero/Anna Oxa/David Bowie/Fantozzi, ha scelto di vestirsi da Ziggy Stardust, l’alterego di David Bowie e simbolo di un’assoluta libertà artistica. Ed è questo il messaggio che vuole portare: libertà e abbattere i confini di quella mascolinità ostentata e tossica e per farlo, oltre ad omaggiare David Bowie, ha scelto di cantare Gli uomini non cambiano di Mia Martini.

 

 

 

 

Il futuro è nelle carte. Incontrerai 4 personaggi sulla tua strada”. 4 personaggi, 4 simboli, 4 serate. Il primo simbolo: il lupo, ovvero l’animale protagonista del famoso episodio della storia di San Francesco quando il frate riuscì ad ammansire la bestia feroce che terrorizzava Gubbio. Il secondo simbolo: il fulmine, quello che David Bowie aveva dipinto sul volto per la copertina di Aladdin Sane, l’album del 1973 nato dall’esperienza artistica vissuta con l’alter ego di Ziggy Stardust.

 

Mancano 2 serate, 2 personaggi e 2 simboli: la maschera e la corona. E intanto ogni volta che Achille Lauro scende la scalinata dell’Ariston, Amadeus suda freddo. 

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