Tritolo News è il nuovo Sto Magazine?
Forse l’uscita di Tritolo News è passata inosservata ai più, ma a fine settembre è nata questa nuova realtà. “Una rivista digitale che si propone di parlare di rap a 360 gradi, nonché di approfondire gli svariati aspetti che ruotano attorno alla cultura hip hop. L’intento è quello di creare un tramite tra gli appassionati e gli addetti ai lavori, leggendo tra le pieghe di un genere in continua evoluzione, senza dimenticare le radici da cui tutto ha preso vita” si legge sul primo post di Tritolo News datato 27 settembre che vantava già 370 like.
Il nome Tritolo sappiamo tutti che è legato a Clementino e va da sé che Tritolo News faccia capo al rapper partenopeo, che ovviamente tramite le proprie Insta stories lo propsa, ora la domanda è: è giusto che un artista abbia un magazine?
Per quanto mi riguarda la risposta è no. Già la storia di Sto Magazine che faceva capo a Ghali ci ha fatto aprire gli occhi su quanto una realtà editoriale legata ad un artista sia dannosa, fuorviante e assolutamente non imparziale. Mettiamoci nei panni di un magazine qualunque appena nato. Il tempo per farlo crescere in termini di numeri sui social, sul sito, per avere accesso alle mailing list dei vari uffici stampa e management, per poter richiedere delle interviste è lungo e la strada è tutt’altro che in discesa. Sono numerose le realtà editoriali legate al rap che esistono da anni e che non vengono considerate minimamente dalle major e dai loro addetti stampa. Non è facile farsi conoscere ed essere credibili, ma soprattutto quando una realtà è legata a un artista vengono meno le basi del giornalismo: imparzialità e correttezza. In meno di un mese Tritolo News si è aggiudicato un’intervista a Gué Pequeno, privilegio che solitamente spetta solo alle grandi testate, dico solitamente perché evidentemente non è così se dietro c’è Clementino o qualunque altro artista.
L’andazzo è chiaro: oggi gli artisti vogliono mettere le mani ovunque, in radio e sulla stampa. Così nascono realtà come 105 Trap, Sto Magazine e Tritolo News e quante altre ne nasceranno? Cosa succederebbe se ogni artista o ogni etichetta avesse il proprio programma in radio e il proprio magazine? Che realtà sarebbe? Ci lamentiamo del fatto che in Italia manchi una critica musicale solida, riconosciuta e rispettata, ma come possiamo pretendere di averla se da una parte si copiano e incollano i comunicati stampa e si lecca il culo a tutti e dall’altra i magazine sono legati agli artisti della scena?