Tony Effe e Side Baby non saranno mai più quelli di Crack Musica

Chissà perché ogni tanto, parlando di trap, si dice “quest’anno sarà il nuovo 2016”. Se non erro è dal 2020 che aspettiamo il nuovo 2016. Ma la verità è che non ci sarà mai un nuovo 2016. E forse è meglio così. Anche se c’è stato chi ha recentemente provato a riportare in voga temi e suoni del 2016, penso ad Untouchable di Tony Effe, a Il Ritorno del Vero di Side Baby, ma soprattutto a Dark Boys Club, che sembra quasi dire “ehi, guarda siamo ancora quelli di Crack Musica”.

Ma la verità è che non sono mai più stati quelli di Crack Musica e mai lo saranno.

Per certi versi, da Trap Lovers in poi e complice la dipartita di Side, la DPG si è un po’ sputtanata. Non solo perché in quel disco ha provato a virare verso il pop, ma perché ha perso l’attitudine che aveva nel 2016.

Nel 2016, con Crack Musica, Succo di Zenzero e The Dark Album, la DPG ha fatto irruzione nella scena in modo assolutamente prepotente, inaspettato, cafone, arrogante, tamarro. O la amavi o la odiavi, ma era impossibile esserne indifferenti. Era un qualcosa di talmente nuovo e dirompente che neanche i suoi membri sapeva esattamente cosa stavano facendo. Ecco, Tony Effe, Pyrex, Wayne e Side erano ingenui e genuini. Non c’era niente come loro in giro e stavano inventando qualcosa e portando qualcosa di nuovo senza neanche saperlo. Lo facevano e basta. L’hanno fatto e basta. E proprio il loro essere genuini e sopra le righe, tanto che non era chiaro se ci fossero o ci facessero, è stata la loro fortuna.

Erano strani nel look, strani nel gergo, parlavano di malavita, donne, sesso e brand e in fondo a nessuno importava se fossero dei veri criminali oppure no. Piacevano e basta.

Così come piaceva la loro musica, complice ovviamente quel genio di Sick Luke, fatta di sonorità dure e feroci, con bassi pesanti e synth oscuri e claustrofobici, che hanno caratterizzato Crack Musica, che proprio oggi compie 6 anni.

Sei anni eppure sembra ieri. Ma ne è passato di tempo e nessuno di loro sarà mai come in Crack Musica. Ci hanno provato a ribadire l’appartenenza a quel periodo storico, quasi di rottura per il rap italiano, di cui sicuramente sono stati tra i protagonisti assoluti.

Loro stessi sono cresciuti. Non sono più quel gruppo di ragazzi che fa musica, quasi a caso, con il loro collettivo, in una sorta di seminterrato senza sapere come andrà. Ora lo sanno perfettamente com’è andata. Sanno cos’è la Dark, sono consapevoli del peso che hanno portato all’interno della scena e di cosa piaccia ai piskelletti dark, ma non hanno più l’ingenuità che avevano nel 2016 e neanche quel modo di fare musica, quasi a caso, senza sapere a cosa porterà. Ora lo sanno e anche se cavalcano ancora quell’onda e quell’immaginario che hanno creato, niente sarà più come allora. E forse è un bene.

Loro sono cresciuti e con loro anche i loro piskelletti Dark, ma quello che hanno fatto, l’impronta che hanno lasciato nella storia della trap italiana resta indelebile. Un’impronta fatta di suoni, attitudine, gergo, stile, testi, canzoni, che ha letteralmente aperto le porte a una nuova wave. Loro non saranno più quelli di Crack Musica, ma nessuno sarà mai come loro.

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