Ti ricordi il primo maggio sfortunato di Gemitaiz e i due Rolex di Sfera Ebbasta?
Oggi è il 1 maggio e per la prima volta il consueto Concertone andrà in onda in modo diverso e non vedrà la partecipazione di artisti rap. Da una parte meglio, viste le polemiche e le gaffes delle passate edizioni.
Nel 2018 Gemitaiz è stato protagonista di una gaffe giornalistica del Tg 1 che, nella didascalia andata in onda insime al servizio, al posto di mettere il suo nome, ha messo quello di Sfera Ebbasta.
Non solo, a Gemitaiz era toccata anche l’intervista di rito con la sua ex Ema Stokholma alla quale il rapper ha dedicato diverse canzoni. Il disagio tra i due era visibile e palpabile, ma le disavventure per Davide non sono finite. La collega della Stokholma, Andrea Delogu, ha pronunciato male il suo nome, chiamandolo ‘Gémitaiz’, con l’accento sulla E iniziale. La pronuncia corretta è invece ‘Gemitàiz’ con l’accento sulla A finale.
Sempre nell’edizione del 2018 Sfera Ebbasta è stato il protagonista di parecchie polemiche. Il motivo? La scelta di presentarsi sul palco tutto Gucciato e con 2 Rolex ben in vista. Il Trap King sale sul palco con tanto di dito medio alzato, la folla impazzisce e la stampa si scatena il giorno dopo per riempirlo di critiche.
Sempre nel 2018 la presenza di Guè Pequeno ed Emis Killa al concerto del primo maggio è stata fortemente criticata. Da una parte CISL e Uil hanno trovato indecente il cachet di 60 mila euro per meno di un’ora di concerto. Dall’altra parte le forze politiche hanno trovato inopportuni i testi di Guè in cui parla di di sesso e droga. In ogni caso Guè e Emis Killa si erano esibiti a Pescara.
Stessa sorte era capitata nel 2013 a Fabri Fibra che era stato escluso dal Concertone a causa dei suoi testi. L’associazione D.i.re (Donne in rete contro la violenza) in una lettera aperta ai sindacati aveva chiesto l’espulsione del rapper dal Concertone. “Nei miei testi forse non tutti ci leggono l’impegno politico o sociale necessario per eventi del genere. Nel 2013, per alcuni, il rap e i suoi meccanismi artistici sono ancora da interpretare e da capire fino in fondo. Qualcuno voleva che io suonassi e qualcuno no. Nonostante il tentativo non si fa nulla. Penso in ogni caso che i concerti siano una bella occasione per i ragazzi di vivere esperienze musicali reali. Ci vediamo comunque in tour quest’estate e quest’autunno“. Aveva dichiarato Fabri Fibra.
L’anno scorso è andata meglio. Izi, Ghali, Ghemon e Rancore hanno mantenuto un profilo basso e una sobrietà adeguata all’occasione, anche se non si può dire lo stesso di Achille Lauro. Non ci sono state polemiche e neanche gaffes.