tha Supreme: “nessuno ha mai parlato di instore”

Gli instore di tha Supreme sono un po’ come Ossigeno di Rkomi: non sono instore, sono virtual experiences e Ossigeno non è un libro + cd, ma parole e musica. Avete capito? Sono cose estremamente diverse.  A me viene in mente la moltiplicazione in matematica: cambiando l’ordine dei fattori il risultato non cambia. 

 

tha Supreme forse ha notato che organizzare instore con la sola  presenza del suo avatar virtuale sia stata un po’ una cagata e una noia mortale per i ragazzi che si sono apprestati a partecipare e quindi ha voluto specificare che non si tratta di instore ma di virtual experience.

 

 

InShot_20191125_114355258.jpg

 

 

Il procedimento di queste virtual experiences è molto simile a quello degli instore: si svolgono all’interno di librerie e negozi che vendono dischi, per partecipare devi comprare il cd o il vinile in loco, o mostrare lo scontrino di acquisto e poi puoi fare una foto con la realtà virtuale dell’avatar di tha Supreme. Non è forse lo stesso procedimento degli instore? Ah no, manca il firma copie! Eh certo, come fa una realtà virtuale a fare un autografo? Su questo avrebbero dovuto lavorare al meglio per trovare una soluzione, e forse ci sarebbe stata una vera innovazione. Anche se farsi una foto con un avatar è di una tristezza cosmica. Forse tha Supreme ha letto qualche critica in merito o qualche presa in giro ed è corso ai ripari specificando che NESSUNO HA MAI SCRITTO CHE QUESTI SONO INSTORE. Una bella paraculata, no?

 

Lascia un commento