Sono tutti figli dei Club Dogo
Quando vedo questi rapper che si improvvisano fashion icon mi fanno ridere perchè si vede benissimo che non sanno niente: magari un anno fa erano in cassa all’Auchan e oggi fanno i fighi sui social. E’ tutta musica da vedere prima che da ascoltare, un pugno di babbi che fanno finta di essere ricchi su Instagram.
Nel 2007 Guè Pequeno già cantava “vesto Gucci non Stussy“. Oggi lo cantano tutti e oltre a fare i fighi, vengono ritenuti fighi dal pubblico come se avessero inventato l’acqua calda. Guè è l’incarnazione dello stereotipo di rapper arrogante e sborone che esibisce tutti i suoi averi. Lo è sempre stato, da quando era nei Dogo, le prime collane d’oro, gli abiti firmati, oggi si stupiscono se Sfera Ebbasta al concerto del primo maggio veste Gucci. Coglioni voi che l’avete invitato. La verità è che alla gente sta sul cazzo l’estetica sborona, arrogante e zarra del rapper, odia lo schietto materialismo di molti testi, anche se in fondo è quello che vorrebbero. L’hip hop è competizione. Io sì tu no. Mors tua vita mea. Vincere o perdere. Questo è lo swag dell’hip hop chiamare le cose con il proprio nome e esibire. Esibire tutto, dai soldi, ai vestiti, alla superiorità rispetto agli altri.
Jay Z si metteva i baggy nel ’97 e ora si mette Burberry. Tutti hanno detto dall’inizio se ci fai i soldi con il rap sei una merda, sei una puttana, Rakim con i primi soldi che ha fatto si è comprato delle collane grosse come una testa di gatto, di cosa stiamo parlando? È tutto sbagliato. Flavour Flav aveva una sveglia enorme attaccata al collo, per tutti poteva sembrare un coglione, per noi era un eroe.
Questo è l’hip hop ed è così da sempre, oggi però in Italia ci stupiamo ancora. I calciatori guadagnano milioni di euro a stagione e possono girare con macchine costosissime e sono degli eroi, i rapper no. Loro non possono e non devono esibire. Ma andate a cagare va! Tutti che vogliono parlare di rap e non ne sanno niente, chiedono ancora perchè sei materialista? Perchè parli così delle donne? Non conoscono il rap, non conoscono lo swag dell’hip hop, ne parlano oggi perchè è una moda, e fino a ieri non volevano Fibra o i Dogo per i loro testi. Chiedevano le censure in tv, se no non li facevano esibire e non li invitavano. Questa è la verità. Oggi tutti si atteggiano a esperti del rap e non sanno niente, non si informano neanche. Nè chi scrive, nè chi ascolta. Esiste Google, ma in pochi lo usano per accrescere la propria cultura. I nuovi rapper sono dei fighi, degli innovatori perchè si vestono firmato, perchè citano Gucci, parlano di soldi, droga e gruopies, ma non si sono inventati niente. Sono tutti figli dei Dogo. Sono loro ad aver iniziato a parlare di queste cose, sono loro che hanno creato quel punto di rottura tra i rapper dei centri sociali e gli zarri. I Dogo hanno creato lo stile misto fashion/tamarro che oggi tutti esibiscono. L’accostamento dello streetwear con capi fashion arriva da loro, salire in 20 su un palco con i motorini arriva da loro, oggi lo fanno tutti e si credono il non plus ultra degli innovatori dell’hip hop.
Quello per cui venivano pubblicamente additati i Dogo è quello che oggi rende fighi i nuovi rapper.