Salmo: “Travis Scott live fa cagare”

Alla fine qualcuno doveva dirlo…. Salmo ha criticato i live di Travis Scott e chi in queste settimane ha osannato le sue performance.


Travis Scott dal vivo ha una presenza scenica pazzesca, riempie il palco, si muove in sintonia con le scenografie, coinvolge il pubblico, ma oggettivamente fa parte di quella categoria di artisti che dal vivo hanno la canzone sotto.
La stessa categoria che spesso e volentieri viene criticata, ma se lo fa Travis Scott è un mito lo stesso, perché alla fine Travis Scott non è solo un artista, è un simbolo, un brand, uno di quelli che può permettersi di fare ciò che vuole, perché la sua presenza è più che sufficiente.

Salmo ha ragione quando dice “se sali su un palco, canta” e forse stiamo vivendo un periodo storico in cui, anche nel rap, il fatto di spaccare live è diventato un optional. Eppure c’è stato un tempo in cui se salivi su un palco e non spaccavi, ti beccavi fischi, insulti e magari pure qualche pomodoro. Oggi sembra quasi un miraggio, ma non può essere un miraggio, nè per gli artisti nè per il pubblico. Saper fare un live dovrebbe essere la base per chi si fa chiamare artista e la dimensione live dovrebbe essere sempre e comunque la parte fondamentale di uno che di professione fa il cantante.

Perché si parla di cantanti, non di influencer o bambolotti con in mano un microfono e su un palco devi dare il massimo, far vivere al tuo pubblico un’esperienza unica, non una canzone sotto con te che urli 4 parole al microfono e saltelli come un pirla.

E noi pubblico non dobbiamo abituarci a performance di questo tipo, dobbiamo pretendere il massimo e soprattutto rispetto per la devozione e il sostegno che diamo agli artisti di cui siamo fan. Perché alla fine è facile spaccare in studio, ma dal vivo è tutta un’altra cosa.

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