Rondodasosa difende Rhove: “quando inizi a spaccare hai tutti contro”. Ma è davvero così?
Cosa sta succedendo a Rhove?
È passato dall’essere il fenomeno del momento, the next big thing, milioni di streaming, un singolo primo in classifica, che è una vera e propria hit ad essere bersagliato, un meme su TikTok e infine insultato.
È colpa dei social o forse se l’è cercata?
Rhove ha iniziato ad essere bersagliato quando ha interrotto il live perché il pubblico non saltava, da lì in poi sono stati numerosi i video/meme che hanno intasato i social, fino ad arrivare ai fischi e agli inulti ricevuti sul palco di Olbia.
Si è esibito al Red Valley, dopo una sola canzone sembra ci siano stati problemi con l’impianto, ha interrotto l’esibizione e secondo alcuni testimoni avrebbe intonato il coro “la provincia di Milano siamo noi”. Una mosso non azzeccata essendo ad Olbia, ma comunque il pubblico non ha gradito quanto ha visto sul palco e ha iniziato a insultarlo e fischiarlo pesantemente.
I video hanno ovviamente fatto il giro del web alimentando l’hating nei confronti di Rhove, che è passato dall’essere osannato all’essere haterato.
In sua difesa si è espresso Rondodasosa, che di fatto ha sottolineato come sia una mancanza di rispetto insultare un artista in quel modo e ha aggiunto “questo ragazzo 4 mesi fa veniva osannato da tutti e tutto d’un tratto, quando inizi a spaccare, in questo Paese hai tutti contro. Fino a due settimane fa cantavate tutti Shakerando”.
Ha ragione Rondo? È solo una questione di invidia perché qualcuno sta spaccando? Oppure anche Rhove ha le sue colpe?
Rhove rappresentava una ventata d’aria fresca in una nuova scena nella quale la provincia e i quartieri erano solo criminalità e droga. Lui ha portato un messaggio diverso, ha raccontato la sua realtà in modo diverso e per questo è stato molto apprezzato. Ma davvero tanto. La gente, quando canta Shakerando dal vivo impazzisce letteralmente, tanto che anche al Love Mi, la sua è stata l’esibizione in cui si è sentito davvero il pubblico esultare ed esplodere.
Purtroppo però Rhove è figlio della pandemia, è esploso in un periodo in cui i live erano pressoché inesistenti e tutto si basava su social, streaming e views. È un prodotto, che, confezionato, funziona alla grande, ma dal vivo mostra tutte le sue lacune. Forse il pubblico a un certo punto si è stufato di pagare per vedere un artista saltare e urlare qualche parola al microfono, senza dare un valore aggiunto alle sue performance, che sono a dir poco imbarazzanti. Rhove dal vivo non sa cantare, fa casino con i suoi amici, fomenta il pubblico saltando, ma non sa tenere un palco e questo ha fatto sì che il castello crollasse.
Avrebbe potuto passare mesi in sala prove a esercitarsi, ma a quanto pare non lo ha fatto e dall’essere osannato è passato all’essere fischiato. E in entrambi i casi il merito e la colpa sono dei social. Gli stessi social che gli hanno dato fama e numeri e che ora lo stanno schifando.