Rondodasosa, Deda, Junior Cally: la pagella delle uscite settimanali

6 a Trenches Baby di Rondodasosa.

Eccoci qui al primo (attesissimo) disco di Rondodasosa.

Cosa ti aspettavi da Rondo prima di ascoltare il disco? È forse questa la domanda che dovremmo porci… Un album corto, massimo 14 tracce, molto drill, tamarro, cafone, con basi che spaccano e con tre argomenti ripetuti allo sfinimento.

Ma non è quello che abbiamo trovato in Trenches Baby, o almeno non solo. Rondo ha voluto sperimentare, forse troppo e forse esagerando, mettersi a cantare con degli acuti fin troppo striduli e con argomenti love scritti in modo talmente basico che le frasi dei Baci Perugina in confronto sono poesie di Voltaire. Il risultato? 17 tracce che ti fanno dire “ok qui ha spaccato”, come Tokyo e Sin Cara dove sentiamo un inaspettatissimo boom bap, e altre dove pensi “no ti prego”.

Di fatto ce n’è un po’ per tutti i gusti: per chi è fan di Rondo e per chi lo scopre solo ora.

Tre tracce da ascoltare subito: Tokyo, Sin Cara e Tonight.

6.5 a House Party di Deda.

Deda cos’hai fatto? Un producer album non sempre spacca, perché ci metti dentro un po’ di tutto, artisti di varia natura e genere e se non stai attento finisci per fare un bel minestrone, che a novembre va anche bene.

E infatti in House Party Deda mette un po’ di tutto: Frah Quintale, Frank Siciliano, Al Castellana, Danno, Coma Cose, Davide Shorty, Emis Killa, Ensi, Gemitaiz, Inoki, Ghemon, Jake La Furia, Salmo, Mistaman e Sean Martin. Fin troppo. Troppa carne al fuoco.

Dimentichiamoci il Deda di SxM, ma non possiamo non dimenticare che non esce un suo progetto dal 2004 e che, per i nostalgici del rap anni ‘90 questo ritorno di Deda era una figata, per gli altri era “chi cazzo è Deda?” Di acqua sotto i ponti dal 2004 al 2022 ne è passata parecchia e Deda ha provato a cavalcare quasi tutte le wave di questi 18 anni, a volte bene, a volte no.

Ci sono banger decisamente interessanti e super fighi, come Kim Jong con Jake la Furia, Emis Killa e Gemitaiz, Voilà con Ensi e Rock the House che vede insieme Danno, Sean Martin, Inoki e Mistaman. C’è Frah Quintale in La Calma pt. 2 che cita i “guaglioni che hanno fatto scuola” in mood che ci riporta a fine anni ‘90. Ci sono suoni che vanno dal soul, all’acid jazz, jazz, alla new age, alla golden age e tantissimi richiami disco ed elettro funk. Ci sono testi che toccano argomenti molto vari, che spaziano dall’egotrip, ai ricordi della “vecchia scuola”, alla politica, alla critica sociale, al dolore, all’amore, fino ad arrivare all’esistenzialismo.

C’è un po’ di tutto in questo disco metà rap e metà soul. Troppo di tutto, che fa di House Party una discreta raccolta di brani, niente di più.

Tre tracce da ascoltare subito: Kim Jong, La Calma pt. 2 e Rock the House.

6 a Non è normale di Rosa Chemical.

Rosa Chemical va e viene. C’è, poi sparisce per un po’, poi torna e prova a creare un po’ di scalpore, poi se ne va di nuovo. Ora è tornato con un singolo prodotto con Michele Canova, dove di fatto esplora il concetto di normalità e si interroga su cosa sia normale oggi.

Non è normale è singolo pop, perfetto per essere passato in radio. Ha un ritornello molto ritmato e incisivo che va benissimo per raggiungere un pubblico più vasto, anche perché ormai non si sa più che pubblico abbia Rosa Chemical.

Forse è la volta buona per Rosa, che da troppo ormai ci prova a fare quello “strano” e controcorrente e alla fine riesce a far parlare tanto di sè non per la musica (Polka a parte), ma per le sue stranezze, come pubblicare una foto vietata ai minori su Twitter.

5 a Sulla pelle mia di Junior Cally.

Ci siamo, ora Junior Cally deve pubblicare il nuovo disco, che uscirà il 2 dicembre e quindi ci propone il primo estratto. Peccato che nel frattempo ci eravamo un po’ dimenticati dell’esistenza di Cally e a quanto pare a ben donde.

In Sulla pelle mia, JC cavalca la moda del mezzo pop rock con le chitarre, che Rkomi sa fare bene, lui un po’ meno e ci parla del rapporto che lo lega a suo fratello. Oggettivamente il testo non è neanche male, è proprio la canzone che è bruttina e che ci dà la risposta alla domanda perché ci eravamo dimenticati di lui.

5.5 a Tag di Vale Lambo.

Eccoci con un nuovo singolo di Vale Lambo, che ufficialmente sta sperimentando ed esplorando diversi generi e sonorità, ma in pratica sembra non sappia più che pesci prendere.

Questa volta strizza l’occhio a sonorità synthwave anni ‘90, decisamente fighe è molto ritmate, peccato che a lungo andare Vale Lambo viri verso la solita lagna.

Nel testo ci parla di una storia d’amore al tempo dei social, e scopre che quello che conta è il contatto, la bellezza di vedersi e toccarsi, perché “l’amore vero è per sempre”. Una scoperta davvero clamorosa.

Trovi tutte le altre uscite della settimana qui.

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