Rkomi: e adesso?

Taxi Driver non ha neanche un anno eppure è stato il disco più venduto del 2021.

Rkomi ha deciso di abbandonare il rap per abbracciare sonorità più pop e decisamente rock. I numeri gli hanno dato ragione, è riuscito ad arrivare e a conquistare un pubblico più ampio, pubblico che però non sembra averlo premiato a Sanremo.

Rkomi partecipa alla 72esima edizione del Festival di Sanremo con in tasca il disco più venduto del 2021, la sua Insuperabile conta più di 5 milioni di streaming solo su Spotify, ma nella classifica generale del Festival arriva 17esimo.

Per una settimana è stato trattato dalla stampa come “uno dei tanti”. Praticamente quegli artisti che sì sono in gara al Festival, ma sui quali non vale la pena soffermarsi. Nella maggior parte delle pagelle uscite in quella settimana, Insuperabile ha raggiunto raramente la sufficienza, mentre Rkomi ha stupito tutti con la serata delle cover regalando un ottimo madley tratto dal repertorio di Vasco Rossi.

Rkomi vuole fare rock, o meglio, vuole fare la musica che gli va di fare. E se da una parte l’essersi discostato dal rap, che ci fa venire in Marracash quando dice “inizi col rap perché va tra i generi, poi ci molli come Phil Collins coi Genesis”, l’ha portato a perdere parte della sua fanbase che lo seguiva soprattutto in veste rapper, dall’altra non è riuscito a convincere il grande pubblico dell’Ariston.

È lì, nel limbo. Ma sempre con in tasca il disco più venduto del 2021.

Forse la partecipazione al Festival è stata un po’ azzardata e prematura, ma nella vita, così come nella musica, si prova, si azzarda, si fanno scelte che possono rivelarsi vincenti oppure no. Si impara dalle scelte fatte, ma soprattutto si cambia. E il palco dell’Ariston non è facile. Indipendentemente dalla canzone che porti, su quel palco, se non vuoi essere uno dei tanti, devi spaccare, o avere un brano tormentone come Ciao Ciao, è Insuperabile non lo è e Rkomi non ha spaccato.

Ma se parliamo di cambiare, quello che buona parte del pubblico del rap spesso non perdona è il cambiamento. Non ci piace che un rapper lasci o si discosti dal rap, nè che sperimenti nuove sonorità o flow, o arrivi al pop, anche il rap in classifica è pop, ma noi lo vogliamo sempre come quella canzone o quel disco che ci sono rimasti maggiormente nel cuore.

È sempre stato così. Non a caso i Club Dogo hanno chiamato il loro ultimo disco Non siamo più quelli di Mi Fist. Non a caso quando Achille Lauro ha smesso di fare rap e trap molti dei suoi primi fan lo hanno abbandonato. Ne ha trovati altri. E lui è proprio l’esempio lampante di cade, si rialza e va avanti per la sua strada.

E Rkomi? Ora, dopo un Festival di Sanremo che non è stato in grado di apprezzarlo come avrebbe dovuto apprezzare l’autore del disco più venduto dell’anno, complice anche una canzone non di grande impatto, è finito in una sorta di limbo. Perché avere in tasca il disco più venduto del 2021 non è abbastanza, perché Rkomi nel 2017 era uno dei rapper più interessanti sia a livello di flow che di scrittura e avrebbe potuto continuare per quella strada, ma ne ha scelta un’altra, che gli si addice sì, ma solo in parte.

L’esperienza di Sanremo non è andata benissimo e adesso? Adesso si ricomincia, si va avanti, si continua a cavalcare il successo di Taxi Driver, che di certo non può durare in eterno, si lasciano stare i fan persi, si guarda oltre e soprattutto non ci si ferma alla classifica del Festival, si punta a quanta gente porti ai live, perché come dice Noyz “la classifica la famo in strada, fuck FIMI”.

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