Quindi ora Lazza inneggia al suicidio?
Ci risiamo, un esponente della scena rap è primo in classifica e subito la stampa qualunquista grida allo scandalo, alla depravazione, alla totale assenza di moralità. È stato suo malgrado Sfera Ebbasta ad aver aperto questo vaso di Pandora, seguito da Achille e preceduto da Young Signorino. In effetti il primato della TRAP=MUSICA DEL DIAVOLO. Ma i più attenti ricorderanno quando i Club Dogo venivano accusati mezzo stampa e tv di inneggiare all’uso di sostanze stupefacenti o Fibra venne accusato di promuovere fatti di cronaca violenti e efferati come il delitto di Novi Ligure, insomma ogni qualvolta il rap arriva all’attenzione dell’opinione pubblica bisogna trovarci del marcio e dei messaggi satanici.
A tal proposito il sito Teatro e Musica News ha accusato Lazza di aver inneggiato al suicidio nella canzone Re Mida e scrive:
“Basta una foto ben fatta, colori con mille filtri, tante condivisioni su internet, e da una foto pubblicitaria ne emerge l’album più venduto del momento, trattato come un Dixan, che lava e ripulisce le macchie di quello che fino a poco prima era un idolo. L’album musicale ora non si ascolta più: si guarda nelle metropolitane. E’ questa la nuova imposizione di Charlie Charles. La melodia tanto non interessa più a nessuno, contano solo i testi che, ormai, iniziano pure quelli a scarseggiare di novità. Che il mondo faccia schifo, che siano tutti fatti e che le donne siano tutte allegre e traditrici ce l’hanno detto in ogni brano. Per essere originali, almeno per quello, io cambierei, a meno che l’obiettivo non sia fare ora il boom e finire a Ora o mai più tra una ventina d’anni. Ecco qui sotto il testo completo di Re Mida, scritta dallo stesso Jacopo Lazzarini, detto Lazza, giusto per sottolineare la provenienza dal ghetto delle periferie. Un testo che, ancora, fa sfoggio del lusso e del diavolo che si ha dentro: diventa un privilegio avere la testa che gira (per alcol? Droga?) e lecita la richiesta di spegnere il fuoco che si ha dentro buttando benzina. Messaggi allucinanti e a dir poco sconvolgenti, dove a questo punto i genitori speriamo prendano le distanze e impediscano presto ai figli adolescenti di ascoltare questi brani che se non sono terribili inni al suicidio, poco ci manca. E si ha pure il coraggio di accusare quella società che, come facciamo noi, li ripudia“.
A parte il fatto che Lazza non è arrivato ieri tramite un cartellone pubblicitario affisso in metropolitana e quindi consiglirei al giornalista in questione di informarsi bene prima di scrivere la qualunque su un artista, Lazza inneggia al suicidio? La musica di Lazza è pericolosa e i genitori dovrebbero vietare ai figli di ascoltarla?
Le parole di questo “giornalista” si commentano da sole, è assurdo come una persona che dovrebbe fare informazione, o critica musicale non sappia di chi sta scrivendo, non abbia la minima idea di cosa sia la trap o il rap e usi il suo mezzo di informazione per disinformare e creare falsi moralismi basati sul nulla che vedono come unico denominatore comune TRAP=DROGA=MUSICA DEL DIAVOLO.