Quentin40 dai giardinetti allo Smashing Wednesday
Un grande mercoledì quello di ieri sera a Milano che ha visto protagonisti la serata più underground del capoluogo lombardo e il rapper che sta appassionando tutti: Smashing Wednesday e Quentin40. Per l’occasione il Wercoledì è tornato nella sua tana d’origine, il Rock n’ Roll e ha visto una partecipazione di massa.
Avvicinare Quentin40 è un’esperienza molto particolare, è un ragazzo che ha la sofferenza in volto, schivo, riservato, di pochissime parole e che dispensa sorrisi contati, ma che subito sa trasmettere un’energia positiva, un’aurea da vero artista che poche volte ho respirato pur non interagendo con lui. Era lì seduto nel backstage del Rock n’ Roll, con il cappuccio in testa e il capo chino, come se fosse un timido amico dell’artista che di lì a poco si sarebbe esibito e non il protagonista stesso. Tutta quell’aurea, quella riservatezza è svanita in un attimo non appena è salito sul palco e ha preso il microfono in mano, si è trasformata in energia pura e contagiosa. In poco più di 20 minuti ci ha regalato insieme a Dr. Cream i suoi quattro successi, un semplice dj set, ma non un dj set qualunque. Vuoi per l’atmosfera dello Smashing Wednesday, vuoi per il suo saper portare sul palco energia, voglia di spaccare e positività, il pubblico è letteralmente impazzito. Raramente mi è capitato di vedere una tale esplosione per un artista uscito con solo 4 singoli, ma questo e molto altro credo faccia di lui il prossimo numero uno. Il suo essere schivo si completa perfettamente con lo spirito festaiolo dello SW e del suo fondatore Ale Tilt, come se quel piccolo palco fosse l’unico posto dove poteva trovare una tale completezza.
Sarà difficile nel tempo portare avanti una condanna come ‘Thoiry’, parlo di condanna perchè una hit del genere che ha scatenato un tale successo e favore di pubblico può essere una condanna, un essere sempre associato a quello, un doversi superare singolo dopo singolo per creare qualcosa di ancora migliore, ma pare che a Quentin40 questo non interessi, che riesca a creare hit pezzo dopo pezzo e che trovi la sua massima espressione e dimensione personale nel stare su un palco. Che fosse un fenomeno lo sapevamo già da mesi, ma dopo averlo visto live c’è la certezza che non sarà una meteora, ma il prossimo big della scena.