Quando Vasco Rossi ha creato scalpore al Festival di Sanremo
5 febbraio, da sempre i primi di febbraio sono i giorni del Festival di Sanremo, che quest’anno è stato posticipato a marzo.
Due giorni fa Vasco Rossi ha condiviso la sua seconda e ultima partecipazione al Festival di Sanremo del lontano 1983 con Vita Spericolata.
“Il 3 febbraio del 1983 tornavo per la seconda volta a Sanremo. Non ci volevo più andare e non ci sarei mai tornato, se non avessi avuto
Vita spericolata“. Scrive Vasco su Instagram.
E in effetti Sanremo per lui non è stato affatto un palco semplice da calcare. Ci va la prima volta nel 1982 con Vado al Massimo, una canzone di sfregio nei confronti della stampa che criticava e polemizzava in continuazione il suo stile di vita, ritenuto sopra le righe e dissoluto e per l’uso di sostanze stupefacenti.
Lui arriva ultimo. Ma chissenefrega, Vado al Massimo è una di quelle canzoni eterne e alla fine aveva ragione lui. Però dà uno schiaffo in faccia al Festival e alla Rai, l’ultima sera, in segno di polemica contro la decisione di far cantare i cantanti i playback, mette il microfono in tasca, e quando gli cade, non lo raccoglie nemmeno.
Torna a Sanremo l’anno successivo con Vita Spericolata, altro brano che mette in luce la sua vita e la sputa in faccia ai giornalisti critici e benpensanti. La canzone è un altro successo eterno, ma arriva penultima. E ancora una volta Vasco si prende gioco del Festival. In segno di polemica con la scelta del Festival di mandare in playback le canzoni dei cantanti in gara, abbandona il palco prima della fine dell’esibizione, mentre il teatro ascolta il brano con la sua voce registrata.
Forse lì Vasco ha capito che non aveva bisogno di Sanremo per la sua carriera artistica e il tempo gli ha dato ragione.