Premium Swag ci racconta come ha realizzato i capi custom per i Club Dogo
Quello che stiamo vivendo con la reunion dei Club Dogo è indubbiamente un momento storico. È il vero e proprio sogno di ogni zanza che si è avverato, una di quelle poche cose che unisce tutti i fan del rap italiano e non solo dei Dogo, anche se non si può essere fan del rap italiano senza essere (almeno un po’) fan di Don Joe, Jake La Furia e Guè.
E per questo momento storico, che poi alla fine sono 10, se pensiamo alle 10 date sold out al Forum di Assago, e 11 se contiamo lo Stadio San Siro, anche lo stile vuole la sua parte.
E siccome i Dogo di stile ne hanno e ne hanno sempre avuto e hanno creato uno stile tutto loro, con un immaginario assolutamente riconoscibile e identificativo tanto da diventare parte integrante delle loro rime, non potevano per questa occasione non affidarsi a un pool di professionisti.
E infatti hanno scelto Davide, in arte Premium Swag, reseller, personal shopper e urban stylist di professione.
Nel corso della sua carriera, Davide ha lavorato con tantissimi rapper italiani e già in precedenza con Guè e Don Joe stessi come personal shopper.
“Ho creato custom per altri artisti – mi racconta Davide – per Sfera Ebbasta, per esempio, avevo realizzato delle Air Force custom di Gucci e una di Dior, una maschera di Jason di venerdi’ 13 di Gucci e un giubotto antiproiettile di Dior.
Durante la pandemia ho realizzato le mascherine sempre custom di Dior, Gucci e Vuitton, fatte rigorosamente con materiali originali provenienti da borse o foulard o altro”.
Com’è nata l’idea di creare una custom per i Club Dogo?
“Mi hanno scritto loro perché, visto che il loro tour riprende anche gli anni d’oro dell’hip hop, volevano ripercorrere quel periodo anche da un punto di vista stilistico. L’idea era quella di usare i marchi dell’epoca che erano nati per un pubblico solo hip hop, ma creare anche un qualcosa che riprendesse i lavori fatti da Dapper Dan. Lui, in un periodo dove le grosse firme come Gucci, Fendi, Vuitton non contemplavano abbigliamento streetwear nelle loro collezioni, prendeva le loro borse o altri capi dove era presente il pattern monogram firmato, lo tagliava e lo modificava ricreando poi con quei materiali capi piu’ streetwear adatti all’immaginario hip hop dell’epoca, vestendo i rapper del momento.
Partendo da queste idee di base, per i Dogo ho realizzato una jersey basket, un bomber e un giubotto antiproiettile. La jersey e bomber sono stati interamente realizzati da zero, mentre il giubotto antiproiettile invece e’ stato modificato da uno gia’ esistente. Per tutti i capi ho un pattern iconico di Louis Vuitton”.