Outsider di Nitro – la recensione di Rebel

Sei mai stato un ousider? Ti sei mai sentito nel posto sbagliato o inadeguato? Quanta fatica si fa per avere quel senso di appartenenza, per sentirci parte di qualcosa, per essere come gli altri, per omologarci. Sembra sia una condizione tipica degli anni del liceo, ma non si limita all’adolescenza, va oltre e spesso ce la portiamo dietro anche in età adulta e bene o male riguarda tutti. Pure Nitro. Nitro è un ousider del rap. Non nel senso che non è un rapper con i controcazzi, ma è uno di quelli che non si è mai piegato alle mode del momento, alle tendenze, a quello che doveva essere fatto per i numeri, la popolarità e l’hype. Lo vedi, lo sentì e lo percepisci anche solo guardandolo. Non è neanche esteticamente il rapper che va di moda oggi, è un ousider. Uno che fa la musica che vuole, con l’immagine che vuole e che magari dentro soffre il non riuscire ad essere come gli altri, ma che in fondo è fiero di non esserlo.

È questo un po’ il concetto del disco. Essere outsider non è da sfigati, è da fighi.

Nel disco le due anime rap e rock dell’artista sono cucite insieme in 14 tracce che raccontano un viaggio. Tra rime crude e versi più introspettivi, c’è il segno di una crescita personale: da un lato l’essenza urban, che affonda le radici nell’hip hop old school, dall’altro il lato rock, che trova ora la sua massima espressione in un sound di distorsioni sporche, bassi potenti e versi urlati dritti in faccia.

È uscito venerdì (7 aprile) Outsider, il nuovo disco di Nitro e finalmente Nitro è tornato ad essere Nitro e a fare un disco alla Nitro. Sembrava che con Garbage si fosse un po’ perso e avesse voluto sperimentare troppo, ma in Ousider troviamo proprio quello che cerchiamo in un disco di Nitro. Il rap che incontra il rock, la rabbia, le liriche, il cosiddetto messaggio e l’importanza delle parole.

Nitro ci racconta con estrema crudezza la realtà in cui viviamo e spesso ce lo urla direttamente in faccia. Il mondo in cui viviamo per Nitro è senza redenzione, ma non si sofferma solo all’esterno, parla anche di quello che lui ha dentro. I suoi mostri interiori che portano paranoia, fobie, paure, distorsioni e incubi.

Tra i classici banger alla Nitro, troviamo anche brani più intimi, quasi ballad come Paranoia con Sally Cruz e Ti Direi.

Nitro non si distingue solo per l’energia delle rime e le sonorità sperimentali, ma anche nella scelta dei suoi compagni di viaggio. I featuring di Outsider ci dimostrano come ancora una volta il rapper si confermi un vero talent scout, accostando a colleghi affermati del panorama urban attuale, nomi di giovani artisti della nuova scena.

Outsider è un disco ricco, pieno, crudo, che parla di tutti noi, perché ognuno di noi è stato, è e sarà un outsider.

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