Nese Ikaro e gli Haterz
Mi piace dare spazio alla musica, agli artisti emergenti che hanno comunque qualcosa da dire e lo fanno in modo originale. Nese Ikaro è uno di questi e la sua Haterz mi ha colpita in modo particolare perché al posto di parlare dei soliti tre o quattro argomenti triti e ritriti che sentiamo in ogni canzone, ha affrontato quella che può essere definita una piaga sociale e comportamentale: l’hating gratuito che spesso e volentieri governa i social network.
Com è nato il concept del brano?
“Il concept è nato dopo una susseguirsi di situazioni casuali, ero sul divano con il telefono in mano e notavo che la maggior parte delle foto su cui cliccavo erano cariche di insulti gratuiti (esempio: sulle pagine rap) e da lì ho deciso di farci un pezzo”.
Che rapporto hai con gli haters? E soprattutto hai haters?
“Non ho rapporto, proprio non li calcolo, anche perché parliamo di ragazzi per la maggior parte molto molto giovani che con un telefono in mano si sentono i padroni del mondo, sono convinto che molti di loro sfoghino le proprie frustrazioni così, insultando gli altri. Non ho molti haters, anche perché sono un emergente in via di sviluppo, ma questo non vuol dire che io non possa fare una canzone che critichi appunto una caria che nel mondo del “rap” è un classico irremovibile”.
Cosa ne pensi di tutto l hating che governa i social?
“L’hating presente sui social è fumo, nel terzo millennio non esiste più la pubblicità negativa, fa tutto brodo, il motto del “purché se ne parli” ormai è diventato un bene, molti artisti bramano le critiche verso la loro musica, io non appartengo a quella scuola di pensiero, ma ognuno è libero di fare ciò che vuole”.
In Haterz passi da parti più trap se così possiamo definirle al rappato, questa può essere definita la tua peculiarità artistica?
“In Haterz ho deciso di mischiare 2 stili appunto rap e trap, non la considero una mia peculiarità artistica anche se penso di conoscere abbastanza bene i due generi, quindi ti dico che inconsapevolmente ce li ho dentro entrambi e in Haterz ho provato a mixarli”.
Hai una fonte d’ispirazione? Un artista magari.
“La mia fonte d‘ispirazione, oltre che me stesso, ultimamente è lo “Studio”, tutti gli ultimi pezzi che sono usciti sono stati tutti scritti lì, questa cosa mi piace molto, mi fa sentire in sintonia con la mia musica che appunto viene scritta e registrata al momento”.
Dove hai girato il video?
“Il video l’ho girato a Roma in una villa sull’Appia, poi in un parco dell’Eur (quartiere romano) e in un studio fotografico”.
Cosa dobbiamo aspettarci dal futuro?
“Dal futuro dovete aspettarvi tanta tanta musica, poiché non mi ritengo né un poser né un blogger né un influencer.
Voglio che solo la musica parli per me”.
Parlami anche della copertina che per ovvi motivi mi ha colpita
“Per la copertina, realizzata da Luca Pinotti, abbiamo scelto prima di tutto uno stile artistico Pop Art, poi ho deciso di mettere la bocca con le ali, poiché appunto i commenti e le critiche dei cosidetti Haterz volano via. Se qualcuno ti sta sul cazzo o non ti piace piuttosto non guardarlo non commentarlo, ma il messaggio chiaro che ho voluto lanciare è appunto LE CHIACCHIERE SONO SOLO FUMO, QUI C’È GENTE CHE SOGNA UN FUTURO MIGLIORE SBATTENDOSI PER QUALCOSA CHE AMA”.