Milano sa tutti i testi di Fabri Fibra
“Quando alla fine di un live ti lanciano un reggiseno vuol dire che è andata bene” ha detto Fabri Fibra quasi alla fine del suo live di venerdì (23 settembre) al Carroponte di Milano. E non è andata solo bene, è andata alla grande.
Fibra del resto è una garanzia, così come lo è il suo pubblico, che ha preferito essere lì, indossare la t-shirt IO ODIO FABRI FIBRA, piuttosto che andare a uno dei tanti party patinati della fashion week. E chi ci pensa alla fashion week quando sul palco c’è Fabri Fibra? E soprattutto quando sul palco c’è il rap italiano. RAP è questa la parola per descrivere il live di Fibra, ma anche per descrivere Fibra stesso, perché se pensi al rap in Italia, automaticamente ti viene in mente lui. Per la sua storia, per la storia che ha fatto e che continua a fare portando sul palco con lui per la prima volta Grido. Insieme dopo lo storico dissing a cantare per la prima volta SFIGA. Per le sue rime, per la sua attitudine immutata e per la semplicità dello show: un rapper e un dj. Ma non un rapper qualunque, nè un dj qualunque, bensì Fabri Fibra e Double S.
Bastano loro a rendere l’atmosfera bollente. Con le rime, quelle vecchie e quelle nuove, che si susseguono in due ore di live no stop, senza cambi d’abito, senza scenografie accattivanti, senza fronzoli. Solo le rime e i testi di Fibra. E Milano li sa tutti.
“Milano vediamo se ti ricordi questo testo…” dice più volte Fibra, parte la base e come in una puntata di Sarabanda il pubblico inizia a cantare. Milano le sa tutte. Dalle super hit come Propaganda, Pamplona, Applausi per Fibra, La Soluzione, a brani come Dalla A alla zeta del 2002. 20 di testi, canzoni, emozioni, di rime che hanno accompagnato le nostre vite e che quella sera abbiamo rivissuto insieme a lui.
Empatico, a tratti schivo, ma assolutamente generoso con gli ospiti e con il suo pubblico. Non si è risparmiato nel fare complimenti a Lazza, a Madame, nell’abbracciare Grido regalandoci un momento che è già storia. E non si è risparmiato con il suo pubblico, che l’ha ripagato dimostrandogli che c’è un motivo se tutti conoscono i suoi testi, perché è da 20 anni che segna inesorabilmente la storia del rap italiano.